Palazzi & potere

Consip: Romeo e i tanti dubbi della Cassazione sul trojan

L' utilizzabilità delle intercettazioni nei confronti dell' imprenditore napoletano Alfredo Romeo e dell' ex manager della Consip Marco Gasparri scricchiola dopo la sentenza della Cassazione depositata ieri, scrive il Fatto. E scricchiola anche l'indagine su Tiziano Renzi e Carlo Russo.


Il perché è presto detto: se le intercettazioni delle conversazioni captate mediante il virus spia iniettato nei telefonini di Romeo per ascoltarne le conversazioni non saranno utilizzabili, il processo per la corruzione di Gasparri si potrebbe salvare usando le dichiarazioni auto-accusatorie dello stesso Gasparri.


Mentre l'indagine per traffico illecito di influenze nei confronti del padre del leader Pd e del suo amico Carlo Russo, sarebbe destinata ad abortire sul nascere. Certo ci sono i 'pizzini' che secondo l' accusa sarebbero stati vergati da Romeo ma senza le parole di Russo sarà più difficile dare un senso a quei foglietti trovati nella spazzatura. Già oggi è difficile sostenere in giudizio che dietro la scritta '30 mila euro per T.' si celi una proposta per un pagamento a Tiziano Renzi. Senza le intercettazioni l' impresa sarebbe davvero ardua.