Palazzi & potere
Conte ringalluzzito dalla retromarcia di Renzi: retroscena da Palazzo Chigi
La marcia indietro su Conte imposta dai gruppi parlamentari Iv
La retromarcia (almeno temporanea) di Matteo Renzi sulla crisi di governo sembra aver ringalluzzito Giuseppe Conte. Chi l’ha sentito nelle ultime ore lo descrive convinto ad andare avanti senza nessun rimpasto e concedendo pochissimo alle richieste dei partiti. “Renzi ha sbagliato mossa, spiega un autorevole deputato Dem. Se avesse aspettato fine mese per scrivere tutti insieme il patto di legislatura, senza polemiche, ora Conte sarebbe all’angolo. E invece è voluto partire prima per avere tutti i riflettori solo per lui. Ma è andato oltre, ha spinto all'angolo il premier e così ci ha costretto a difenderlo e soprattutto c’ha divisi". Ed ora? “Ed ora, come al solito, restiamo noi del Pd a far capire a Conte che bisogna cambiare marcia al governo. Quanto a Renzi, non so come farà a uscire da questo cul de sac in cui si è messo. Anzi, ci ha messo. Sta già iniziando a dire che la crisi non la fa ora, ma a maggio, quando ci sarà il semestre bianco e le camere non possono essere sciolte”. Il problema è che una crisi avrebbe potuto sfociare anche nelle elezioni. E a quel punto i gruppi parlamentari di Italia Viva hanno dato lo "stop" e imposto la retromarcia. Col 2 per cento quanti torneranno in Parlamento? E così, spiegano i soliti bene informati, sarebbe stato questo il vero motivo della retromarcia su Conte. In Transatlantico già si parla di svariati deputati Iv pronti a rientrare nella casa madre del Partito Democratico. Anche perché circolerebbe già una lista dei nomi con gli ipotetici "cambi di casacca". D'altra parte difficile pensare che in molti verranno rieletti se rimarranno tra le fila di Italia Viva. I sondaggi sono pessimi, con qualsiasi tipo di legge elettorale. E tutti ne sono a conoscenza.