Elezioni 2018: Ft, i 5 Stelle come 'En Marche' ma manca un Macron
Elezioni 2018: il Financial Times boccia Di Maio
I Cinque Stelle sono "sia la vera speranza, sia la maggiore disperazione" dell'Italia e non l'81enne Silvio Berlusconi. Lo scrive il 'Financial Times', spiegando che con il Pd diviso e in calo nei sondaggi, una disoccupazione all'11%, un giovane su tre senza lavoro e una crescita economica sotto il resto dell'Eurozona, "la strada dovrebbe essere aperta perche' l'altra forza riformatrice vada al potere", dopo gli anni del Governo Pd. Se Matteo Renzi assomiglia all'ex-presidente francese Nicolas Sarkozy, perche' come lui aveva promesso di rompere con i vecchi modi della politica, senza poi farlo, "il partito dei Cinque Stelle assomiglia soprattutto alla 'Republique En Marche' di Emmanuel Macron. Prende voti ed adesioni sia da destra sia da sinistra, da giovani e anziani e - il che e' cruciale per l'Italia - dal Nord e dal Sud. Come nel caso di En Marche i suoi attivisti sono soprattutto del ceto medio e adesso che ha abbandonato l'insistenza a un referendum sull'euro, l' M5S "potrebbe anche essere potenzialmente costruttivo in termini europei". Inoltre, non ci sono dubbi che "l'Italia abbia bisogno di cambiamento", sottolinea il Ft ricordando il peso del debito pubblico e il regresso del Paese durante gli 8 anni di Berlusconi premier. I Cinque Stelle, quindi, sono "il partito che dovrebbe offrire un nuovo futuro" al Paese. Il problema e' che dovrebbero arrivare al 40% dei voti per formare un Governo e la ragione per cui non sembra che ci arriveranno e' che all' 'En Marche italiano manca un Macron".
Non e' solo una questione di una persona. Luigi Di Maio chiaramente non ha l'esperienza di Macron, la sua preparazione e il suo savoir faire ed e' populista sulla questione di migranti, nota il quotidiano. Ma e' che il partito non ha un team coeso che possa sembrare come un futuro credibile governo. Questo e' in gran parte colpa di Beppe Grillo e del suo voler gestire il partito con "una falsa democrazia online". Con quattro settimana alle elezioni, non sembra esserci molto tempo per rimediare. Potrebbe essere d'aiuto annunciare il potenziale Governo, incluso il candidato a ministro delle Finanze. Se l'unico governo fattibile dopo il 4 marzo dovesse essere una grande coalizione con Berlusconi 'kingmaker', i 5 Stelle dovranno biasimare solo se stessi.