Gabanelli for president?
Scegliere facce note di conduttori tv per raccogliere voti è una tattica antica e consolidata dei partiti italiani. Se una signora o un signore arrivano per i più svariati motivi (in genere per gradimento politico) a sedersi davanti a una telecamera a leggere un tg (attività che di per sé non richiede doti mentali particolarmente elevate), si può avere la fondata speranza che, qualora vengano candidati alle elezioni nazionali o europee, vengano ampiamente votati.
Se poi la mezza o il mezzo busto sono anche busti interi e conducono un talk show, l’effetto può essere anche più forte, dato che il conduttore di talk show in genere ha più possibilità di incarnare gli umori popolari rispetto ai più obbligatoriamente asettici lettori di tg.
Così alle volte si passa dalla semplice candidatura parlamentare acchiappavoti a ipotesi di leadership politica o di ruoli istituzionali. E chi analizza i fenomeni comunicativi non può non notare che più questi personaggi sono ex (cioè conduttori o direttori che non hanno visto rinnovati i loro incarichi) e quindi più hanno l’opportunità di lamentarsi per le discriminazioni subite dal potere, più suscitano consensi.
Abbiamo visto che Massimo Giannini si è sdegnato in diretta per il mancato rinnovo della sua conduzione di Ballarò, dichiarando di aver servito sempre solo il pubblico e di essere diventato per questo motivo sgradito alla politica (il suo incarico invece non era stato per nulla indicato dalla politica, ovviamente). Stiamo assistendo allo psicodramma di Bianca Berlinguer, non più direttore del TG 3, altrettanto ovviamente per biechi motivi politici. Evidentemente il fatto di non essere nominati a vita è per questo tipo di giornalisti il segno di una vile discriminazione. Di Santoro è inutile parlare: sul vittimismo miliardario ha costruito il suo mito.
Per cui: Berlinguer invocata come leader del PD. Aggiungiamo (non un ex televisivo ma forse anche lui tacitato dal potere?) Roberto Saviano visto come un presidente del consiglio in grado di risolvere i problemi del paese. E, ricorderete, Milena Gabanelli for president (della repubblica) per il dopo Napolitano.
Mi viene una curiosità: quanto tempo ci metterebbero questi integerrimi francescani dell’informazione e quindi della politica, questi eroi e vittime nel contempo del libero pensiero, a essere triturati dalle critiche deluse e dall’inevitabile “Rimandiamoli a casa!” che sembra travolgere dopo pochi mesi chiunque in Italia ricopra una carica politica?
Comunicus
*Presidente di grandi agenzie di comunicazione. Docente di marketing