Palazzi & potere
Governo, ecco cosa vuole Mattarella dall'Europa: la grande novità
Governo, ecco cosa vuole Mattarella dall'Europa: la grande novità
Mentre i leghisti si arrovellano sul fatto se sia nato o meno il "terzo partito" di governo composto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, dal Ministro dell'Economia Giovanni Tria e dal grande capo della Bce Mario Draghi (ma possiamo tranquillizzarli perchè quel partito è sempre esistito, sin dalla nascita del governo Conte, e ci permettiamo di aggiungere anche il nome dell'attuale Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco) l'obiettivo che in queste ore, rivela Dagospia, sta prendendo quota tra i massimi vertici istituzionali del Paese (anche nelle interlocuzioni del Premier Conte, in queste ore di ritorno dal Vietnam) è se non convenga all'Italia mantenere un posto nel board della Banca Centrale Europea, ovvero nell'esecutivo della Bce, quando Mario Draghi non ci sarà più.
Sarebbe un modo per marcare stretto la cancelliera tedesca Angela Merkel che vuole a capo della superbanca europea Jens Weidmann, attuale presidente della Bundesbank. Ma soprattutto l'Italia continuerebbe ad avere voce in capitolo sulla politica monetaria europea.
Insomma, in queste ore il "terzo partito" sta facendo le sue valutazioni rispetto al ruolo che l'Italia dovrebbe avere in Europa, valutazioni che certamente saranno poco gradite ai dioscuri di governo e leader di 5Stelle e Lega Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Ma il "terzo partito", continua Dagospia, ha le idee ben chiare anche rispetto ai minibot. In realtà, al di la della bocciatura da parte di Mario Draghi, quello che irrita gli esperti del Mef (e che trova d'accordo anche il Premier Conte) è che con questi minibot non si voglia fare altro che tentare di "fregare" l'Europa e quindi bruciare sin dall'inizio il dialogo che il Premier Conte si appresta ad avviare con Bruxelles.
Come? Utilizzando i minibot per fare "cosmesi" dei conti pubblici, ovvero bypassare nella sostanza il famoso limite del 3% mantenendo però ufficialmente l'attuale rapporto deficit/Pil intorno al 2%. Insomma, scrive Dagospia, a Bruxelles e nel "terzo partito" temono che sia soltanto un espediente per aggirare i vincoli europei. Resta poi da capire, ed è tutto da dimostrare secondo fonti del Mef, quanti imprenditori accetterebbero di essere pagati in minibot (cioè con dei "pagherò" da scomputare nelle tasse dell'anno successivo) anziché in moneta sonante: ovvero in euro.