Grillo e il caso-Genova, la democrazia è bella se le cose vanno come vuole lui
Premessa numero uno: non ho nulla contro Grillo e i grillini, pur nel dissenso politico su molti temi di fondo. Premessa numero due: non conosco la signora Marika Cassimatis, vincitrice a Genova delle "comunarie" del M5s, e quindi candidata in pectore come sindaco grillino nel capoluogo ligure.
Ma apprendo ora, leggendo le agenzie, che Grillo le ha appena negato il simbolo, e l'ha messa alla porta spiegando che "di lei non possiamo fidarci" e che "chi non capisce deve fidarsi di me".
Ne deduciamo dunque alcune regolette orwelliane (temo inconsapevolmente orwelliane, il che rende tutto ancora più preoccupante):
1. la democrazia, le consultazioni, le votazioni, sono belle solo se finiscono come dice Grillo;
2. alla fine della fiera, occorre delegare tutto al demiurgo, al decisore finale che "sa" mentre gli altri "ignorano e non sanno".
Lo dico non per insultare (anzi!), ma per riflettere: occhio, così siamo in una "Piazza Venezia elettronica" in cui il pubblico può applaudire, mentre uno solo parla dal balcone...
Daniele Capezzone
Deputato Direzione Italia
d.capezzone@gmail.com
@capezzone