Palazzi & potere
Non temete i gufi ma gli avvoltoi: e non fate gli allocchi
Parola di Pasquale Laurito festeggiato oggi dalla Stampa Parlamentare per i suoi 90 anni
In anni recenti la Velina ha spesso fustigato gli uomini di governo. Matteo Renzi da ultimo, definito ironicamente, il 'taverniere fiorentino', scrive l'agenzia Dire. 'Da Craxi a Berlusconi a Renzi, abbiamo assistito al tentativo di indebolire le basi della Repubblica. L'idea sottesa a tutti questi tentativi e' sempre stata la stessa: accentrare il potere, nell'illusione che il modello aziendale delle decisioni di vertice sia piu' efficace della democrazia rappresentativa e partecipata. Ma il tempo si e' incaricato di dimostrare che e' una pia illusione. Il modello maggioritario non migliora il Paese. E l'Italia di oggi e' il frutto di una sempre impressionante di fallimenti. L'ultimo tentativo, quello del 4 dicembre, e' stato condotto in forme piu' eleganti delle altre ma forse anche piu' pericolose. Spero si sia capito che servono leader diversi, capaci di mediare, di convogliare il consenso che l'Italia esprime in forme frammentate'.
Che differenza vedi tra i politici della prima Repubblica e gli uomini nuovi al potere oggi? 'La preparazione politica e' stata sostituita dalla comunicazione fine a se stessa. Di pari passo sono peggiorati i rapporti tra i rappresentanti politici. Di fronte a un problema economico, Palmiro Togliatti collaborava con la Dc, perche' l'interesse del Paese veniva prima di tutto. Oggi non si riesce a trovare una visione comune nemmeno all'interno del governo su una questione basilare come i vaccini'. La sinistra, 'diagnosi e cura', verrebbe da dire. 'E' diventato di moda parlare del tramonto della sinistra. Ma la sinistra non tramonta mai perche' coincide con gli interessi del popolo. Il Pd oggi non rappresenta piu' quelle istanze. E' diventato il partito di una parte degli italiani, della borghesia piu' agiata, come dimostra il fatto che vince solo nel cuore borghese delle citta'. E il suo gruppo dirigente sembra ispirarsi alla Dc provinciale di un tempo. Quanto al Movimento Cinquestelle, deve capire che le istituzioni vanno messe al riparo sempre. Non possono diventare oggetto di contesa tra le parti. E non puo' limitarsi solo a indicare le mostruosita', che pure esistono. Deve sempre indicare le soluzioni. A chi sta a sinistra del Pd, tocca invece un'impresa non facile, quella dell'unita'. D'Alema, Bersani, Fratoianni, Pisapia e gli altri mettano da parte le ambizioni di parte, se vogliono dare voce a un popolo che chiede di essere rappresentato'.
Infine, i giovani. Sembrano indifferenti alla politica. 'E' falso. Sono colti. Piu' di quanto lo fossimo noi. Ma noi avevamo una prospettiva, che a loro manca. I ragazzi che dal mezzogiorno emigrarono al nord e all'estero sapevano di trovare risposte ai loro bisogni. Oggi, con le percentuali di disoccupazione che conosciamo, passano da una situazione di precariato all'altra, a costo di sacrifici e privazioni che spesso bruciano ambizioni e sogni. L'essenziale e' tenere la testa alta e la schiena dritta. Non farsi mortificare. Ribellarsi quando serve. C'e' stata una lunga retorica sui gufi, tesa a screditare chi segnalava un problema. In metafora vorrei dire ai giovani di non temere i gufi, ma gli avvoltoi. E di non fare gli allocchi. Perche' quando in questo paese si sono saldati il potere degli avvoltoi e il consenso degli allocchi, non sono venute cose buone'.