Renzi, la paura fa 90: mano tesa alla minoranza. Ma la Sicilia fa paura
Matteo Renzi in «modalità pace universale» (così la definisce lui) apre ad Andrea Orlando convocando la conferenza programmatica per metà ottobre e fa dire al portavoce Richetti parole concilianti nei confronti di Cuperlo e Prodi (il quale però, pur non nominandolo, critica l' atteggiamento del segretario nei confronti dell' Europa e la mancata tempestività del suo governo sulle banche), scrive il corriere della sera.
Ma c' è un problema che in questo momento assilla il Pd.
Quello delle elezioni regionali siciliane. È vero che si vota anche in Lombardia (dove il Partito democratico schiererà il sindaco di Bergamo Giorgio Gori) e nel Lazio (dove si ripresenterà Nicola Zingaretti con una coalizione ampia che comprende pure «Insieme» di Pisapia), ma in quelle regioni il voto è in contemporanea con quello politico. In Sicilia invece l' appuntamento con le urne è per novembre e tutti aspettano Renzi al varco. I suoi avversari a sinistra sperano che una sconfitta lo ridimensioni.
La situazione in quella regione è effettivamente complicata.