Renzi sgambetta Gentiloni alla vigilia del vertice Italia-Francia
Il toscano teme l'eccessivo rafforzarsi di Gentiloni e Calenda
A Palazzo Chigi i collaboratori del premier Paolo Gentiloni minimizzano, il ministero dell' Economia non parla, il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda glissa. Certo è che alla vigilia del difficilissimo confronto con il governo francese sui cantieri navali della Stx, sottratti da Parigi all' acquisto di Fincantieri, le dichiarazioni del segretario del Pd, Matteo Renzi, hanno spiazzato molti. Tanto che dall' opposizione sono subito arrivati gli affondi. Su Fincantieri, si chiedono in Forza Italia, «vale la linea di Padoan, di Calenda e di Gentiloni o quella di Renzi?». E qualche perplessità, sulla linea del segretario del Partito democratico, striscia anche negli ambienti dell' esecutivo, scrive il corriere della sera.
E poco conta se, come dice Renzi, «quello che sta facendo Macron era previsto e prevedibile», e che il neo presidente della Francia «sta facendo gli interessi del suo Paese». Al governo di Paolo Gentiloni questo sgarbo non è proprio andato giù. I termini usati dai suoi ministri per commentare la decisione di Parigi non sono certo stati così «comprensivi» nei confronti dell' esecutivo francese.
E non è solo una questione di «forza» del governo francese o di «debolezza» di quello italiano, come dice il segretario pd, benché ne attribuisca la ragione alla sconfitta referendaria e sostenga che «Gentiloni sa benissimo cosa fare».