Scelto il nuovo procuratore: a Napoli l'uomo di Orlando
Nominato con 14 sì contro i 9 per Cafiero, Melillo diventa il capo della procura più grande d' Italia, tra le più difficili e con una grossa rogna: l' inchiesta Consip, politicamente sovraesposta, che si porta dietro anche le varie grane per i pm titolari del fascicolo Henry John Woodcock e Celestina Carrano. Dovrà anche affrontare l' inchiesta sulle primarie locali del Pd, il partito di governo per il quale ha lavorato come capo di Gabinetto, scrive il Fatto.
Hanno votato per Melillo tutti i laici, ad eccezione di Alessio Zaccaria di M5s (astenuto) i capi di Corte Pasquale Ciccolo e Giovanni Canzio, che ha difeso Melillo: "No alla delegittimazione di servitori delle istituzioni" come è successo a "Giovanni Falcone".
Determinanti i voti di Area, la corrente di sinistra della magistratura che è stata l' ago della bilancia in questa partita durata mesi: 5 hanno votato per Melillo, disattendendo la linea "politica" del gruppo dirigente contrario per motivi di opportunità.
Sui componenti laici, si vociferava dentro il Csm hanno influito considerazioni politiche: a torto o a ragione Melillo è stato ritenuto più rassicurante per il potere, anche se qualche pm della procura di Napoli è convinto, conoscendolo, che con il "caratteraccio" che ha nessuno può dargli "suggerimenti" su cosa fare o non fare.