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Palazzi & potere
Smart Government & Block Party: Così è (se vi pare)

«L’ultima rivoluzione politica, la rivoluzione contro il
clero politico e l’usurpazione potenzialmente iscritta
nella delega, resta ancora tutta da fare». 
Pierre Bourdieu
 

 

L’Italia è in pieno conflitto tra il modello di rappresentanza promosso dalla comunità del  Territorio e il modello promosso dalla comunità della Rete.

 

La Blockchain cambierà la politica, nasceranno nuove forme di aggregazione dei cittadini (partiti?) con l’obiettivo di contendersi l’azione di governo.

Anche l’organizzazione dello Stato sarà sottoposta ad uno stress test e non ne uscirà bene.

La pressione delle tecnologie sull’attuale forma di organizzazione della democrazia  diventerà insostenibile con l’introduzione dei 5G, a quel punto in pochi anni la disintermediazione politica sarà totale e vinceranno gli iperleader che meglio avranno organizzato la loro macchina logistica di partito.

 

Ma cominciamo dall’inizio.

Come ricorderete il primo Contratto con gli Italiani fu un documento presentato e firmato da Silvio Berlusconi l'8 maggio 2001, cinque giorni prima delle elezioni politiche, nel corso della trasmissione televisiva Porta a Porta condotta da Bruno Vespa. Con esso l'allora capo dell'opposizione si impegnava, in caso di vittoria elettorale, a varare varie riforme riassunte in 5 punti e, in caso di mancata realizzazione di almeno 4 punti, a non ricandidarsi alle successive elezioni politiche.

Ma il contratto con gli elettori non è un'invenzione del Cavaliere: il primo fu il Contratto con l'America, che fu il manifesto elettorale dei Repubblicani durante le elezioni parlamentari statunitensi del 1994. In quel caso, il contratto prevedeva che, se eletti, i Repubblicani avrebbero dovuto realizzare un gran numero di riforme nei primi 100 giorni del mandato. Una strategia che funzionò, facendo conquistare ai Repubblicani il Congresso.

IL 22 ottobre 2016 a Gettysburg, Trump annunciò un "contratto con l'elettore" («Contract with the American Voter»), in cui delineò il suo programma per i primi cento giorni della sua eventuale presidenza.

 

Il Codice etico di comportamento del Movimento Cinque Stelle firmato dai candidati al Campidoglio durante la campagna elettorale era un modo di introdurre il mandato imperativo attraverso una forma contrattuale che in caso di violazione dei  principi etici contenuti comportava le dimissioni oltre ad una multa pecuniaria per danno di immagine.

 

Questi contratti hanno rappresentato il tentativo introdurre il mandato imperativo  contro  scelta fatta dalle Costituzioni moderne in cui l'indicazione elettorale è basata solamente su un patto di fiducia e un mero obbligo morale fra eletti ed elettori.

 

Poiché le comunità politiche sono andate via via deteriorandosi e si sono rotti i rapporti di solidarietà tra i gruppi dirigenti dai livelli nazionali ai livelli locali il contratto ha avuto il significato simbolico di impegno forte  tra elettori ed eletti, ma è anche servito a rafforzare un rapporto diretto tra il leader e i suoi elettori su un programma preciso, senza intermediazioni e senza mediazioni, io, il leader, mi impegno direttamene con voi, senza considerare le strutture intermedie.

 

Ma poiché formalmente c’è solo l’impegno morale, tutti i leader sono venuti meno agli impegni assunti  nei contratti anche perché dopo essere stati eletti la fiducia proviene dagli altri eletti e non più dai cittadini, quindi abbiamo visto scene in cui tutti erano a cercare scuse e colpevoli per la mancata realizzazione del programma che pur avevano sottoscritto.

 

In futuro potrà non accadere più questo, un Governo del futuro potrà avere la misura immediata del consenso che ha e del consenso che hanno i provvedimenti che intende prendere.

Un esempio di collegamento diretto tra un leader e l’intero popolo lo abbiamo visto con l’invio dei messaggi di allerta civile che Donald Trump ha fatto giungere a tutto il Popolo degli Stati Uniti. Come è d’uso i messaggi possono andare dalla Presidenza al Popolo ma anche dal Popolo alla Presidenza e magari possono essere risposte a richieste di consenso o dissenso su un provvedimento.

 

Immaginiamo per un attimo che un Premier possa chiedere ad un intero Popolo di 60 milioni di cittadini via sms di esprimersi su una legge per la chiusura delle frontiere ai migranti. Anche se arrivassero 40 milioni di risposte non sarebbe un problema lavorarle rapidamente con qualche banale algoritmo per tirarne fuori il risultato e il Premier con quel risultato potrebbe farsi forte nei confronti della classe politica in un senso o in quello opposto.

 

Ma questo modo ancorché forte politicamente  avrebbe il problema della  non certezza dell’identità del “votante” via sms questione che  alla base per la validità  del risultato della votazione.

 

Così viene in aiuto la tecnologia, vengono in aiuto la Blockchain e gli Smart Contracts*.

 

Se il leader facesse del suo programma uno Smart Contract e lo inserisse nella Blockchain del Governo, ambedue le questioni poste precedentemente sarebbero risolte, cioè avremmo la certezza dell’identità del votante/sottoscrittore e la certezza che nel caso il leader non rispettasse il programma lo Smart Contract decadrebbe automaticament e quindi anche il leader decadrebbe.

 

Questo modello di Governo è tecnologicamente possibile già oggi, non è detto che sia  per noi accettabile, ma accadrà che un leader prima o poi lo proporrà.

 

D’altronde come  tecnologie di Intelligenza Artificiale e della Blockchain cambieranno il lavoro e le relazioni economiche, così forzeranno anche  le strutture delle società umane costruite quando la Rete Sociale si muoveva sulla organizzazione dei partiti, i quali erano reti organizzate sul territorio in federazioni, sezioni, delegati di quartiere e aziendali.

 

Ma oggi la rete è il Web e nel futuro prossimo appena il 2024, non sappiamo cosa diventerà quando nello specifico ognuno di noi avrà a disposizione sul cellulare da 20 Gbps a 100 Gbps.

Un servizio di Blockchain governativa con lo smart contract  potrà essere realizzato e fruito. Quindi a cosa serviranno il Parlamento, a cosa serviranno i partiti che oggi vivono in una condizione di morte annunciata? Questa inutilità percepita potrà essere l’argomento per tentare di forzare la trasformazione delle strutture di rappresentanza e governo degli Stati.

 

Dopotutto bisogna sapere che nel terzo trimestre del 2018 il traffico da dispositivi mobili è cresciuto quasi del 79% rispetto al 2019.

L’incremento è dovuto principalmente a Cina con una crescita del traffico dati per smartphone di circa il 140% e al Nord Est Asiatico che si posiziona al secondo posto per traffico dati da con 7.3 gigabyte al mese.

Il Nord America però detiene ancora il dato di traffico più alto pari gli 8,6 gigabyte al mese.

 

Si prevede che tra il 2018 e il 2024, il traffico dati da dispositivi mobili crescerà fino a cinque volte e il 25% del traffico mobile sarà trasportato da reti 5G entro la fine del periodo.

 

Il 5G sarà la rete  su cui cresceranno le nuove organizzazioni di cittadini il cui patto di fiducia tra loro e con i candidati si baserà sulla Blockchain, tutto ciò per soddisfare la progressiva richiesta dei cittadini di avere un controllo diretto sull’azione di Governo così è (se vi pare).

 

Risulta quindi necessario guidare consapevolmente  il cambiamento delle nostre democrazie per restituire senso alla “sovranità popolare” ed evitare come dice  politologo Colin Crouch che “le elezioni diventano gare attorno ai marchi, anziché opportunità per i cittadini di replicare ai politici” .

 

Laudisi con al sua immagine nello specchio:

«Eh caro! chi è il pazzo di noi due? Eh lo so: io dico TU! e tu col dito indichi me. Va là che, a tu per tu, ci conosciamo bene noi due. Il guaio è che, come ti vedo io, gli altri non ti vedono... Tu per gli altri diventi un fantasma! Eppure, vedi questi pazzi? senza badare al fantasma che portano con sé, in se stessi, vanno correndo, pieni di curiosità, dietro il fantasma altrui! e credono che sia una cosa diversa.»

*Direttore Generale Link Campus University

 

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