Voto a giugno e scissione, ecco la 'scossa' di D'Alema
Se Matteo li minaccia con le urne subito, lui e la minoranza se ne vanno. Già, ma dove?
"Se ci troveremo di fronte alla sordità del gruppo dirigente, se prevarrà l' idea di precipitare verso le elezioni, se ci sarà il tentativo di normalizzare il partito, deve essere chiaro che una scelta di questo tipo renderebbe ciascuno di noi libero". Un boato scuote la platea. Ovazione. In tanti si levano in piedi per continuare ad applaudire. La scissione, per l' antica Ditta del Pd, non è più tabù, scrive Fabrizio D'Esposito sul Fatto.