Paolo Gentiloni scalcia Matteo Renzi
Paolo Gentiloni ingrato con Renzi: "Ha preso delle sberle"
Paolo Gentiloni, della nobile famiglia nativa delle Marche, si è trovato inopinatamente proiettato nell’empireo nazionale e un po’ internazionale grazie al caso, divenendo Presidente del Consiglio.
Fino ad allora la sua carriera era stata sostanzialmente grigia con solo una piccola fama ministeriale dovuta al dicastero delle Poste e telecomunicazioni, ma si stava avviando ad un inevitabile declino, dopo essere stato battuto da Ignazio Marino alle primarie da Sindaco di Roma.
Ed invece avvenne il miracolo: Matteo Renzi perse il “referendum dei referendum” sulle riforme costituzionali e a lui toccò di guidare il governo alla fine della legislatura.
I suoi mesi a Palazzo Chigi si ricordano solo per una gran noia ed un appiattimento emotivo che non ha forse uguali nella storia repubblicana se si eccettua Mario Monti.
Poi dopo la rovinosa caduta del Partito democratico si è arrabattato come ha potuto, perché, come diceva Don Abbondio, chi non ha coraggio non se lo può dare.
Ma qualche nobiliare calcetto Gentiloni riesce ad ammollarlo ancora: ad esempio ieri sera a Piazza Pulita ha attaccato il governo giallo - verde dicendo che presto cadrà e si andrà al volo. Un mantra auto - consolatorio, un wishful thinking, un pio desiderio tipico di chi ha perso il contatto con la realtà e per sopravvivere ha bisogno di auto - ingannarsi.
Incalzato poi con domande sulle primarie del suo partito non ha trovato di meglio che dire che lui sta con Zingaretti, “il nuovo che avanza”, e che Matteo Renzi è stato un buon Primo Ministro ma “ha preso delle sberle”, dimenticando, l’ingrato nobile, che proprio grazie a quelle sberle lui si è seduto sulla poltrona di Palazzo Chigi.
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