Politica

Lega, Grimoldi: "Portare Calderoli sul palmo della mano e non imitare FdI"

"Dai congressi in Lombardia torna il sogno della libertà"

"Il congresso federale? Prima si fa e meglio è"


"C'è una grande voglia di tornare ad avere un progetto, per dirla in politichese. Un sogno, per dirla in modo romantico". Con queste parole Paolo Grimoldi, co-fondatore del "Comitato Nord", l'ala bossiana della Lega, risponde alla domanda di Affaritaliani.it di quale sia stato il messaggio arrivato dai congressi provinciali del Carroccio che si sono tenuti ieri in Lombardia.

"Il sogno è quello della libertà, di essere padroni a casa nostra, dell'autonomia e di modernizzare il Paese. Nel 2023 con la globalizzazione non possiamo più accettare assistenzialismo e amministrazioni lassiste. Non è possibile che non vengano date competenze e risorse ai territori, che non vengono legittimate aree del Paese con poteri e, appunto, risorse. Lo Stato così com'è non regge più, per motivi economici, per la macchina burocratica, per responsabilità. Per molti motivi".

La bozza del ministro Calderoli non è sufficiente? "Va benissimo, il problema è capire se e quando si porterà a casa. Calderoli ha fatto e sta facendo un ottimo lavoro, ma perché non lo pubblicizziamo abbastanza? Andrebbe portato sul palmo della mano. Nel momento in cui Fratelli d'Italia, partito storicamente centralista, prende due o tre volte i voti della Lega in Lombardia e in Veneto c'è l'urgenza di sottolineare con forza la nostra identità. Altrimenti, se siamo uguali a FdI, la gente vota l'originale e non la copia".

Quando si terrà, o si dovrebbe tenere, il congresso federale della Lega? "Come tutti i congressi quando si tiene è un momento di confronto, di dialogo e di crescita. Quindi prima si fa e meglio è. Ma l'urgenza sono i congressi locali e regionali. Non è possibile che un movimento autonomista non abbia ancora dato la possibilità ai veneti, che hanno una storia culturale e linguistica che si commenta da sola, di scegliersi il proprio segretario e ne abbiano uno calato dall'alto. E' una contraddizione palese", spiega Grimoldi.

Un candidato di "Comitato Nord" per sostituire Salvini alla segreteria federale? Magari Luca Zaia? "E' una domanda sbagliata alla radice. A noi non interessano i nomi ma i progetti. Tornare a parlare di libertà, di residuo fiscale delle Regioni del Nord ad esempio. Il dibattito sui nomi lascia il tempo che trova".

Un errore la Lega nazionale che si presenta anche in Calabria, Sicilia e Puglia? "No, è giusto presentarsi su tutto il territorio nazionale. Ma la domanda è: la priorità è il Ponte sullo Stretto, che comunque andrà realizzato, o la pedemontana veneta e lombarda? Prima occorre pensare ai territori che generano la maggior parte del Pil, che pagano le tasse e che tengono in piedi tutto lo Stato. In un treno prima si comincia dalla locomotiva, poi vengono i vagoni", conclude.