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Pd, Gentiloni al posto di Schlein. Il piano. Addio M5S e scissione... Inside
Pd, con Gentiloni alleanze al centro con Calenda, Renzi e Più Europa
Pd, con Gentiloni scissione a sinistra. Lo scenario
Attendere che Elly Schlein si 'schianti' alle elezioni europee, magari con il Partito Democratico al 17% (come si è lasciato scappare qualche giorno fa Nicola Zingaretti) e testa a testa con il Movimento 5 Stelle. Poi il ribaltone con Paolo Gentiloni segretario (senza passare dalle primarie ma eletto dall'attuale assemblea) sostenuto da tutti i big Dem, da Lorenzo Guerini a Dario Franceschini.
E' lo scenario sempre più probabile stando ai rumor che circolano in Parlamento con un occhio ai sondaggi e l'altro agli stop and go di Schlein con Giuseppe Conte e Carlo Calenda. Il progetto della segretaria di costruire il campo largo partendo dalla proposta del salario minimo per legge è ormai naufragato. E sembra proprio che nel Pd si aspettino solo le Europee (e le Amministrative-Regionali) per arrivare a un cambio di passo netto.
D'altronde il commissario europeo si è dimostrato il vero "oppositore" del governo Meloni da Bruxelles, molto più dei Dem alla Camera e al Senato. Stando agli scenari disegnati in questi giorni, il Pd targato Gentiloni punterebbe a un'intesa verso il centro costruendo una coalizione recuperando sia Calenda, sia Matteo Renzi e includendo anche Più Europa. Inevitabilmente, però, ci sarebbe la rottura definitiva con i 5 Stelle (e con Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli), che già oggi con Schlein segretaria non riescono a fare fronte comune su moltissimi temi.
Attenzione, però, perché la fetta di sinistra del Pd (ex Articolo 1 di Roberto Speranza ma anche big del calibro di Andrea Orlando) potrebbe fare una scissione a sinistra per allearsi con i pentastellati e il duo Sinistra Italiana-Verdi. Insomma, anche se il Centrodestra litiga sulle alleanze europee (e non solo), per il momento l'esecutivo può stare tranquillo. All'opposizione ci sarà tra qualche mese un terremoto e la costruzione di un'alternativa a Giorgia Meloni sarà lunga e difficile.