Politica

Pd, Schlein trema. Gentiloni, Prodi e Letta (su input di Ursula) spingono Franceschini a mollare la segretaria

Von der Leyen vuole il sistema tedesco, Elly troppo a sinistra

Di Alberto Maggi

Pd, manovra di potere dietro le quinte


Due battute che tali non erano. Per niente. Anzi, due segnali politici importantissimi per il futuro del Pd. Il tema sono le parole di Paolo Gentiloni ospite di 'In mezz'ora' domenica scorsa. "Lo deciderà il Pd: ho il privilegio di non essere in Parlamento, cerco di dare contributo sulle cose di cui ho una certa esperienza". Così l'ex premier replicando a chi gli chiedeva se sia necessario un congresso. E a una domanda su cosa si siano detti nell'officina di Dario Franceschini ha risposto: "Siamo amici. Abbiamo parlato dei bei tempi andati". Due dichiarazioni che a prima vista possono apparire banali ma che in realtà celano che cosa stia accadendo realmente nel principale partito di opposizione.

Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it l'ex premier ed ex commissario europeo sta provando a convincere Franceschini, che non fa interviste da mesi e non si sta esponendo mediaticamente, a mollare la segretaria Elly Schlein per andare a un congresso e ribaltare la maggioranza al Nazareno.

Al fianco di Gentiloni anche il Professore, altro ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, sempre più critico verso l'attuale leadership del Pd, che con Enrico Letta, anche lui ex premier, stanno lavorando per convincere Franceschini a sostenere Gentiloni segretario e candidato premier alle prossime elezioni politiche. Ma attenzione, dietro questa operazione ci sarebbe Bruxelles e direttamente Ursula von der Leyen che in Europa punta al modello tedesco e quindi all'accordo tra PPE e Sociali & Democratici (Cdu/Csu-SPd in Germania) e quindi vorrebbe un Pd meno a sinistra e che ad esempio non si astenga sul piano di riarmo da 800 miliardi di euro della Commissione Ue.

Ecco spiegate quelle parole sibilline di Gentiloni, altro che battuta e "i bei tempi" da ricordare con Franceschini. L'operazione politica è una manovra a tenaglia tra l'ex commissario Ue di cui Ursula si fida moltissimo e con il quale mantiene ottimi rapporti, insieme a Prodi e Letta per spingere Franceschini a mollare Schlein in modo che la segretaria vada in minoranza. In questa maniera ci sarebbe il congresso e nuove primarie con Gentiloni pronto a fare da leader e a provare a unificare il Centrosinistra. 

Nel Pd, fonti vicine alla segretaria notano e intuiscono questi movimenti interni e attendono con preoccupazione gli sviluppi. Il problema - spiegano al Nazareno - è che a differenza della premier Giorgia Meloni, Schlein non ha al suo fianco un'ottima consigliera come è per la presidente del Consiglio la sorella Arianna Meloni, capo dell'organizzazione di Fratelli d'Italia e molto ascoltata dal capo del governo. Schlein e il suo cerchio magico temono che il pressing di Ursula possa spingere fette importanti del Pd a spostarsi verso il centro e quindi verso Gentiloni.

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