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Pd, Zingaretti adesso ha paura."Un dramma se finisse, ma strada strettissima"

Il leader dei dem è scettico sull'apertura di Conte ai "responsabili". Dai socialisti ai liberali passando per i popolari. "Non possiamo accettare tutto"

Pd, Zingaretti adesso ha paura. "Un dramma se finisse, ma la strada è strettissima"

Il Pd ascolta attentamente il discorso di Conte alla Camera e se da una parte lo sostiene, dall'altra ha anche paura. Zingaretti mostra perplessità per la troppa apertura del premier, verso chiunque si senta "responsabile". Troppo ampia per il leader dei dem la forbice dei possibili nuovi membri del governo. Dai socialisti ai liberali passando per i popolari. "La situazione è molto difficile e complessa. E la strada per uscirne si è fatta stretta, strettissima". I segnali - si legge sul Corriere della Sera - nel pomeriggio prima del voto sembrano pessimi; la soglia dei 155, che pareva in cassaforte, viene messa in discussione; si torna in alto mare. È a quel punto che, dentro il Pd, si aziona il radiocomando che riporta al Nazareno quella centralità nella gestione della crisi che sembrava perduta prima a vantaggio di Renzi, poi di Conte, poi di entrambi, in un tira e molla che sembrava escludere i democratici.

"Non possiamo accettare di tutto", scandisce Zingaretti di fronte ai senatori che lo osservano a bocca aperta. Ma il saldo di giornata, - prosegue il Corriere - prima di lanciarsi verso la notte prima degli esami, viene considerato positivo. Bene Conte, ripetono gli uomini più vicini al segretario, per il patto di legislatura, per l’impegno ad approvare una riforma elettorale proporzionale, per l’apertura a soggetti sociali. Ma si pensa già al dopo, alla parola "fine" della crisi. E a quella partita a scacchi con Conte, sospesa giusto il tempo di mettersi dalla stessa parte della scacchiera per scongiurare i pericoli di una caduta.