Politica
"Ha preso lo stesso Chanel altre 2 volte". Fassino, il giallo si infittisce
Un dipendente del duty free esce allo scoperto: "Il primo episodio sotto Natale, sempre una boccetta di Chanel. Poi ancora a marzo e l'ultimo ad aprile"
Fassino, si moltiplicano le testimonianze: "Al terzo episodio uguale non ci potevamo credere"
La situazione per Piero Fassino si complica, sono diversi i testimoni che confermano la tesi del furto del profumo, sei dipendenti del duty free di Fiumicino sono stati ascoltati dalla polizia, ma ce ne sono anche altri pronti a parlare. Uno di questi esce allo scoperto. "Fassino? La prima volta che l’abbiamo pizzicato - dice il commesso a Il Fatto Quotidiano - è stato sotto Natale. L'abbiamo perdonato. Però poi l’ha rifatto ancora, e ancora. I nostri hanno fermato Fassino sicuramente a Natale, tra il 20 e il 21 dicembre. Aveva il profumo in tasca. È stato un momento molto concitato, lui ha cercato di spiegare e i colleghi hanno chiuso un occhio".
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"Fassino - prosegue il dipendente del negozio a Il Fatto - si è scusato e si è offerto di pagare". Un altro lavoratore racconta la seconda volta dell’ex ministro torinese. “Fine marzo, tra il 27 e il 30 marzo, prima di Pasqua. Quella volta se n’è andato con il profumo in tasca. Perché è stato lasciato andare? Volevano vedere se tornava a pagare. Non si è più visto". Eccoci dunque alla mattina del 15 aprile. "Stessa mossa, stesso profumo. Il video l’ho visto, abbiamo fatto capannello, non ci potevamo credere". Si è giustificato come la prima volta, diceva che non sapeva come andare a pagare".