Politica

"Più sale il livello di scontro e più si giustifica il 41 bis". Caso Cospito

In Cdm il governo ha stabilito che l'anarchico resta al carcere duro. La rete dei 150 estremisti tra Torino, Bologna e il Nord Est e i rischi

Caso Cospito, il governo non arretra: gli anarchici pronti a tutto

Il governo tira dritto su Alfredo Cospito, il Consiglio dei Ministri straordinario convocato ieri sera dalla premier Meloni ha stabilito che l'esecutivo sulla questione non arretrerà di un millimetro. Al termine di un’altra giornata scandita da proteste degli anarchici, il governo non cambia la linea: non si cede al ricatto delle violenze e delle minacce. I ministri Nordio, Tajani, Piantedosi e la premier - si legge sul Corriere della Sera - hanno deciso, "compatti", di non lasciarsi "condizionare". Né auto incendiate, né proiettili in busta, né altro, potranno alleggerire il destino carcerario di Alfredo Cospito. L’anarchico è da 103 giorni in sciopero della fame contro il regime di carcere duro ricevuto dopo la condanna per strage per due ordigni fatti esplodere di fronte alla Scuola allievi Carabinieri che — solo per caso, secondo i giudici — non hanno ucciso nessuno. Più salirà di livello lo scontro, filtra da Palazzo Chigi, e più si dimostreranno le condizioni che giustificano il 41 bis di Cospito. Intanto sul web le "cellule" di anarchici si stanno attivando. Sarebbero formate da circa 150 persone la rete di estremisti e si temono nuove azioni.

L'allerta - prosegue il Corriere - adesso è massima. A surriscaldare l’ambiente c’è l’episodio dell’altra notte a Milano. Anche se una rivendicazione ancora non c’è stata. Gli investigatori della Digos e i magistrati del pool antiterrorismo, si concentrano sulla galassia anarchica. Per colpire le auto dei vigili sarebbe stata usata «Diavolina», ma il ritrovamento di un sacchetto con 5 bottiglie molotov a un chilometro di distanza ha creato ulteriore allarme: gli obiettivi della nottata non erano terminati? Già nel 2020, vicino a viale Tibaldi, nel centro formativo dei vigili, erano stati dati alle fiamme un’auto e un furgone. L’episodio era rimasto insoluto così come altri attacchi, che però erano stati rivendicati dagli anarchici sui siti di riferimento.