Politica
Il primo politico italiano sui social media
Mentre la trasformazione digitale sta interessando anche la politica digitale, i social media sono diventati uno degli strumenti principali per la comunicazione dei politici italiani
Dalla nascita di Facebook alla rivoluzione social: come i social media hanno trasformato la politica e la comunicazione in Italia
Un cambiamento epocale, sociale e di costume: basti pensare che, da quando nel maggio 2008 Facebook venne lanciato in Italia, gli iscritti nel nostro Paese passarono da 200.000 a più di un milione in pochi mesi. E da quel momento in avanti, l’evoluzione social è stata dirompente, diventando parte integrante della nostra quotidianità come cittadini e modificando la comunicazione anche a livello istituzionale. Spesso anche che hanno fatto discutere, nel rapporto tra social media e politica, sia a livello internazionale - basti pensare alle presunte “manipolazioni” di X per spostare consensi durante le elezioni USA - sia in Italia, dove si è parlato a lungo negli anni scorsi della cosiddetta “bestia” di Salvini, il famoso sistema informativo capace di far primeggiare sui social.
Di recente, è stata stilata una classifica dei primi politici in Italia sui social media per capacità di interazione e di creare un seguito, ma basta visitare i profili social pubblici degli esponenti di Governo e Opposizione per rendersi conto di chi vanta la community più ampia sui diversi canali.
Partendo dal Vice Premier, Salvini è forse il primo politico in Italia per seguaci sui social, in particolare sulla sua pagina Facebook, che conta ben 4,9 milioni di follower, mentre sono 2,3 milioni su Instagram. La Premier Giorgia Meloni, dal canto suo, conta 2,9 milioni di fan su Facebook ma sono ben 3,5 milioni su Instagram e ha anche 2,1 milioni di fan su TikTok. Molto seguito su Facebook anche Giuseppe Conte, con 4,4 milioni di follower, che scendono a 1,7 milioni su Instagram. Solo 303.000 fan su Facebook e 378.000 su Instagram per Elly Schlein, mentre Matteo Renzi ne conta poco più di 1 milione sulla prima piattaforma e 282.000 sulla seconda, anche se la sua forza è su X, dove ha ben 3,3 milioni di seguaci.
Le piattaforme più utilizzate variano a seconda della strategia comunicativa e del target che si desidera intercettare, ma in generale Facebook e Instagram dominano la scena, con TikTok a supporto per i più smart. Facebook resta il canale più consolidato per una comunicazione diretta con un ampio elettorato agé, mentre Instagram sta emergendo come uno strumento fondamentale per raggiungere Millennial e GenZ, grazie ai suoi contenuti visivi e immediati. TikTok, in particolare, sta guadagnando terreno per parlare con i più giovani, con contenuti leggeri e dinamici che permettono di comunicare in modo più informale. X, pur mantenendo un'importanza strategica per alcune personalità, è più orientato a un dibattito politico e istituzionale tra pari, ed è spesso utilizzato anche dal mondo media e giornalistico.
Uno degli sviluppi più significativi del rapporto tra social e politica è la disintermediazione, un processo che ha trasformato il modo in cui i politici comunicano con il pubblico. Questo significa che i politici, grazie ai social media, possono bypassare i tradizionali canali informativi come giornali e televisioni, e interagire direttamente con i cittadini, senza più il filtro dei media. Questo cambiamento è particolarmente rilevante per le generazioni più giovani, che hanno smesso di seguire la politica attraverso i canali istituzionali, considerati troppo lontani e impersonali. I giovani oggi sono più inclini a ricevere informazioni attraverso contenuti rapidi e visivi, in linea con i linguaggi dinamici di piattaforme come Instagram e TikTok.
Questa evoluzione ha portato a un cambiamento anche nei ruoli professionali legati alla comunicazione politica. Non sono più solo i tradizionali addetti stampa a gestire la comunicazione, ma sono entrati in scena i social media manager, esperti capaci di comprendere la "pancia" dell'elettorato e di adattare il linguaggio in modo da parlare direttamente ai cittadini. I social media manager non solo scrivono didascalie e post, ma progettano vere e proprie strategie di comunicazione, creando contenuti che rispondano immediatamente alle esigenze del pubblico, mantenendo un tono diretto e informale. Questo cambiamento ha reso la politica ancora più immediata e vicina alla vita quotidiana degli elettori, facendo emergere una nuova figura professionale che sa come costruire un legame autentico con il pubblico online.