Politica
Quirinale, il mistero degli scatoloni per il trasloco di Mattarella
Servivano a mostrare a Draghi che non gli aveva rifilato un bidone...
Ecco spiegata la storia dell'insistenza nel mostrare gli scatoloni. Il povero Mattarella, per tranquillizzare moglie e marito, non poteva mica telefonare, con la garanzia che, dopo pochi secondi, tutto sarebbe stato sulla bocca di tutti!
La conferma ulteriore per questa interpretazione è che solo quando Draghi s'è unito alle suppliche, gli scatoloni hanno fatto marcia indietro, come quando si riavvolge un nastro. E Mattarella, obtorto collo, è restato al Colle. Tutti e due incastrati e, dentro, furibondi.
La prima domanda per il prosieguo dell'Opera Buffa è: sperando che Mattarella non voglia affliggerci per altri sette anni, per esempio, nel 2023, cosa direbbe per sloggiare per davvero? "Mi sono stancato....".
Domanda che s'è posto, incuriosito, anche Paolo Mieli. Essendo uno storico, mi meraviglio che non abbia ricordato come fece Napolitano: concesse il bis per due anni e poi mollò, quasi sbattendo la porta, tipo "Andate tutti quanti al diavolo!". Troppo lungo ricordare i cinque motivi che lo spinsero a lanciare la spugna. Oltre all'età, fu importante la polemica non tanto sotterranea con Renzi, allora primo ministro, per la nomina del ministro degli esteri. Lui, chissà perché, voleva metterci Enrico Letta e Renzi proponeva Gentiloni. Il richiamo della foresta o la voce del padrone PD, formava l'asse Napolitano-Letta. Ma perché Napolitano voleva imporre Letta? E qui arriviamo alle valutazioni finora lette sui protagonisti di questa elezione.
Il giudizio che si sente o legge più frequentemente su Letta è positivo. In voti ho visto anche 7.
Quello su Salvini, quasi sempre catastrofico. C'è chi dice che è finito, che ha sbagliato tutto e che dovrebbe dimettersi.
Non a caso ho ricordato che tra i motivi del ritiro di Napolitano, ci fu il suo scontro con Renzi, proprio sull'inserimento di Letta nel governo Renzi.
Letta è un supponente prepotente che si ritiene il Migliore, per astuzia e strategie.
L'impuntarsi di Napolitano sul suo ruolo non può che essere spiegato con le pressioni del PD e di Letta stesso. Allora fu la concausa del ritiro quasi in malo modo di Napolitano.
Dall'inizio della collaborazione con Salvini, è stato di una monotonia insuperabile: i suoi interventi sono stati sempre improntati a critiche feroci sull'alleato, per buttarlo fuori. La sua politica è stata: fa qualche cosa, proponi qualche cosa e io ti do addosso. E così ha fatto per le proposte presidenziali: il suo contributo è stato solo quello di bocciare. Voto 2