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Politica
Regionali Puglia, non resta che dire sì a Fitto. Saltati i piani della Lega
LaPresse

I patti si rispettano. Punto. Giorgia Meloni, all'indomani della straordinaria crescita di Fratelli d'Italia sia in Emilia Romagna sia in Calabria, è stata molto chiara parlando delle candidature per le prossime elezioni regionali di primavera. E i patti a cui fa riferimento la leader della destra prevedono che in Puglia il candidato del Centrodestra sia Raffaele Fitto e nelle Marche Francesco Acquaroli, entrambi esponenti di spicco di FdI. Matteo Salvini si è limitato a dire che del tema se ne parlerà da oggi in poi. Ma che la situazione sia tesa è evidente.

La Lega ha tenuto ferme le caselle delle sei Regioni dove si voterà probabilmente a maggio nella speranza di conquistare l'Emilia Romagna con Lucia Borgonzoni e poi modificare lo schema stabilito a novembre nel vertice di Arcore tra i tre leader. Luca Zaia in Veneto e Giovanni Toti in Liguria sono intoccabili e sulla loro riconferma non ci sono dubbi. Delle altre quattro Regioni che andranno al voto, a parte le due per Fratelli d'Italia, in base agli accordi la Toscana spetta alla Lega e la Campania a Forza Italia, con Stefano Caldoro già lanciato da Silvio Berlusconi.

Il Carroccio puntava sul combinato disposto della vittoria di Borgonzoni in Emilia Romagna e del boom come lista in Calabria per poi rovesciare il tavolo. Ma le urne hanno deluso i vertici di Via Bellerio. Successo di Stefano Bonaccini e soprattutto un magro 12% in Calabria per la Lega, in netto calo rispetto al 23% delle Europee. Non solo, Forza Italia è risultata il primo partito del Centrodestra e se a quei voti aggiungiamo i consensi delle altre tre liste moderate che appoggiavano Jole Santelli si sfiora addirittura il 30%. Segno che nonostante il 2,5% regalato dagli emiliano-romagnoli agli azzurri, al Sud il partito dell'ex Cavaliere è ancora forte.

Peccato che il piano del Carroccio prevedesse di sottrarre a Forza Italia la Campania offrendola a Meloni per poi prendersi la candidatura in Puglia, visti i mal di pancia dei leghisti locali sul nome di Fitto (soprattutto da parte degli ex fittiani). Un progetto che è stato completamente smentito con il voto di domenica scorsa, primo per la sconfitta di Borgonzoni, secondo per il mezzo flop della Lega in Calabria e per il buon risultato di Forza Italia (che ora ovviamente blinda a maggior ragione Caldoro in Campania). Il rischio per Salvini è quello di essere finito in una sorta di cul-de-sac anche perché, a parte la riconferma scontatissima di Zaia in Veneto, l'unica Regione che gli resterà in primavera potrebbe essere la Toscana (dove il candidato non c'è ancora) e, dopo l'esito dell'Emilia Romagna, il timore è quello di un'altra sconfitta. Con il pericolo concreto che delle sei Regioni dove si voterà a maggio (Veneto a parte) l'unica dove il Centrodestra va probabilmente incontro a un flop è proprio quella con il candidato del Carroccio.

Fonti qualificate di Fratelli d'Italia assicurano ad Affaritaliani.it che "mai e poi mai" Meloni accetterà uno scambio Puglia-Toscana, mentre da Forza Italia confermano che anche alla luce dei risultati della Calabria la candidatura di Caldoro in Campania è "intoccabile". Che fare, dunque? Non resta che smussare gli angoli e fare buon viso a cattivo gioco. Infatti ieri, lunedì 27 gennaio, il vice-segretario della Lega Andrea Crippa è stato a Lecce e se FdI temeva dichiarazioni bomba in caso di vittoria di Borgonzoni, ora, con la sconfitta in Emilia Romagna, il numero due del Carroccio ha notevolmente ammorbito i toni garantendo che non c'è alcun veto sul nome di Fitto e che verrà trovato insieme il miglior candidato per battere Michele Emiliano.

A ieri sera Meloni e Salvini non si erano ancora sentiti telefonicamente ma sicuramente ci sarà prima un colloquio a breve e già nei prossimi giorni un incontro a tre per chiudere sulle Regionali di primavera. E dopo i risultati di domenica scorsa Salvini rischia di accontentare davvero la richiesta della leader di FdI di fare "più gioco di squadra", cominciando ad accettare definitivamente Fitto, Acquaroli e Caldoro. Anche se obtorto collo.

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