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Politica
Renzi vuole il voto a tutti i costi. Ma Berlusconi sosterrà Gentiloni


Abbiamo già parlato di quelli che sono stati gli avvenimenti chiave del 2016 in questo articolo:
https://www.affaritaliani.it/politica/cosi-renzi-e-uscito-di-scena-tutti-gli-errori-del-segretario-pd-455970.html
Occupiamoci ora di quello che plausibilmente potrebbe avvenire il prossimo anno anticipando che si tratta solo di previsioni che hanno l'unico filo logico della razionalità.
La situazione, come è noto, è particolarmente complessa dopo l'esito referendario del 4 dicembre scorso che ha visto Renzi lasciare la guida del governo passato in mano a Gentiloni ma sempre a guida Pd.
I diversi e molteplici interessi delle forze in campo stanno già portando ad un ribaltamento delle tradizionali alleanze tra i due blocchi centro - destra, centro e sinistra con il "nuovo" terzo incomodo dei Cinque Stelle.
In pratica tre poli e diversi "cespugli" che si daranno battaglia per tutto l'anno con la prospettiva di nuove elezioni nazionali.
Le alleanze sono inedite perché inediti sono gli interessi e gli obiettivi delle forze politiche in campo: da una parte Matteo Renzi che vuole votare subito insieme a Matteo Salvini e a Beppe Grillo; dall'altra parte Paolo Gentiloni, il Presidente della Repubblica Mattarella e -come vedremo- Berlusconi che invece vogliono votare il più tardi possibile, il primo per rimanere premier, il secondo per preservare come deve essere la stabilità istituzionale e per le ragioni del terzo vedremo in seguito dettagliatamente.
Poi, naturalmente ci sono loro, e cioè i Deputati che aspettano con ansia la data fatidica del 16 settembre 2017 quando la legislatura compirà 4 anni, 6 mesi ed un giorno e quindi avranno diritto all'eccesso del bengodi pensionistico.
Ovviamente i Deputati non ne vogliono sapere di andare a votare prima di quella data ma Renzi potrebbe costringerli sotto la pena di una non ricandidatura in caso di ribellione.
Tuttavia per Renzi aspettare la maturazione della pensione sarebbe letale per sottoporsi anche al proprio elettorato e quindi sta studiando alcuni escamotage tipo fare avere a ciascun membro del Parlamento circa 50.000 € di rimborsi sui soldi versati sulla pensione perché dal 2012 non sono restituibili (norma, tra l'altro, in forte sospetto di incostituzionalità trattandosi a tutti gli effetti di un reddito differito).
Se i Deputati sotto il bastone della non ricandidatura e la carota dei soldi (anticipatissimi accetteranno si voterà d'estate, probabilmente a fine giugno altrimenti se prevarrà il richiamo pensionistico e moral suasion di Mattarella si proseguirà.
Renzi vuole votare subito per mettere a tacere la minoranza interna e conscio della debolezza dei Cinque Stelle provocata dall'amministrazione Raggi a Roma.
La vera partita sembra essere tra il Pd appunto e i Cinque Stelle essendo il centro - destra attualmente diviso tra Salvini e Berlusconi.
E qui entra in gioco il "fattore Arcore" e cioè il fatto che l'ex - cavaliere ha tutto l'interesse a supportare lo schieramento Gentiloni - Mattarella perché in "cambio" chiede l'agibilità politica a Strasburgo alla Corte di Giustizia Europea e "protezione" per le sue aziende dalla scalata ostile francese.
Dunque questo fatto risulterà determinante per il centro - destra che senza Forza Italia non ce la farebbe neppure ad entrare nella partita che si gioca, ricordiamolo, a quote intorno al 30% per i tre poli.
È anche vero però che Salvini non pare avere imparato molto dalle dure lezioni del passato e perde tempo non concretizzando alcuna sfida ed opzione di vera leadership avendo riconsegnato il pallino dell'agire politico a Berlusconi in un ruolo che difficilmente lascerà, essendo ridivenuto centrale.
Salvini sta perdendo quindi la seconda opportunità d'agire per il suo progetto di una Lega Nazionale.
Intorno ai tre Poli ci sono poi la solita corte di partitini che vivacchiano intorno a qualche percento
ansiosi comunque di "vendersi" a una delle due coalizioni tradizionali.
Sullo sfondo di tutto questo c'è poi la legge elettorale.
A gennaio la consulta dichiarerà probabilmente l'incostituzionalità del mai nato Italicum già bruciato politicamente e nei pochi mesi rimasti Renzi dovrà trovare la quadra di una nuova legge elettorale. Ha proposto il ritorno al Mattarellum che potrebbe andare bene a tutti tranne che a Berlusconi per motivi di egemonia interna con la Lega.
Ma questo segnerebbe un punto a vantaggio della coalizione dei "due Mattei" ed una messa in difficoltà dell'inedita alleanza Quirinale-Palazzo Chigi-Arcore.
Alla fine comunque le carte le dà ancora Renzi che è furbamente rimasto a fare il segretario del suo partito; infatti, le liste le fa lui e probabilmente i Deputati firmeranno una specie di contratto con lui per essere rieletti. Si tratta solo di capire se il voto sarà a giugno o settembre.

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politica 2017





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