Politica
Roma, famiglia truffata e sfrattata da casa sua: la denuncia di CasaPound
Il dramma di Loredana, truffata da una cooperativa e sfrattata da casa sua con la famiglia. CasaPound manifesta contro l'indifferenza delle autorità
Mentre il dibattito politico e mediatico è completamente monopolizzato dalla difficoltosa formazione del nuovo esecutivo e dalle schermaglie fra i partiti vincitori e quelli vinti, nella vita di tutti i giorni avvengono drammi sconosciuti e totalmente ignorati da stampa e televisioni.
Nel quartiere Ottavia, quello di residenza del sindaco Raggi sito nella zona Nordovest della Capitale, capita per esempio che una famiglia venga sfrattata dalla casa che ha regolarmente acquistato e nella quale vive da dieci anni.
Già, la signora Loredana, suo marito e il giovanissimo figlio, dopo tre tentativi scongiurati dall’intervento di CasaPound che si è presa a cuore fin dall’inizio la vicenda di questa sfortunata famiglia, sono stati definitivamente cacciati via dalla loro casa, con l’intervento delle forze dell’ordine in dispiego da assalto.
La storia di Loredana ha del kafkiano. Truffata dalla cooperativa dalla quale ha acquistato, saldandone interamente il prezzo, la casa dove viveva da vent'anni, la poveretta si è vista sottrarre l’immobile dalla banca e, malgrado la Legge le dia totalmente ragione, come ribadisce il suo avvocato Luca Giusti, lo sfratto è stato reso operativo.
A Loredana e al figlioletto di dieci anni è stata proposta una soluzione temporanea in una casa famiglia, che però tagliava fuori il marito ammalato, quindi adesso la famiglia è ospite di amici dopo aver vissuto momentaneamente in un bed & breakfast con tutte le complicazioni del caso, vista la malattia dell'uomo.
Una storia paradossale, del tutto trascurata da chi di dovere, e che ha visto soltanto l’interessamento di CasaPound, che ha seguito la vicenda di Loredana fin dall’inizio delle sue tribolazioni.
Il sit-in organizzato ieri pomeriggio da CPI nel quartiere Ottavia per denunciare l’iniqua ingiustizia del trattamento riservato alla famiglia sfrattata da casa propria, ha visto l’intervento del responsabile della sezione Roma Ovest Simone Montagna, di Ilaria Misantoni, candidata alla regione Lazio, di Davide Di Stefano, responsabile CPI per Roma, e di Mauro Antonini, responsabile regionale di CasaPound nonché candidato presidente del Lazio.
“Noi di CPI, siamo sempre stati vicini alla signora Loredana e alla sua famiglia” ci confida agguerrito Antonini, “e neanche durante le vacanze pasquali smetteremo di combattere al suo fianco per tentare in tutti i modi di farle recuperare la casa che lei e il marito hanno pagato di tasca propria e con tantissimi sacrifici. Non ci arrendiamo, non ci fermiamo, non arretriamo di un passo”.
Dello stesso parere sono Simone Montagna e Ilaria Misantoni: “Non ci spaventano denunce e arresti, noi saremo sempre accanto agli italiani vittime di ingiustizie, e il torto perpetrato a una famiglia onesta e per bene, con un malato in casa per giunta, non può lasciarci indifferenti. Noi ci saremo sempre”.
Davide Di Stefano fa invece notare con rammarico l’overdose di attenzione mediatica dedicata al “Presidente della Camera che prende o meno l’autobus, mentre nell’indifferenza generale si consumano drammi assurdi come quello di Loredana e della sua famiglia”.
“Meno male che c’è CasaPound” dichiarano molti residenti del quartiere giunti a manifestare a favore di Loredana. “Qui siamo totalmente abbandonati a noi stessi, e per fortuna ci sono questi ragazzi a pensare a noi. Il sindaco Raggi, la giunta e le autorità ci ignorano completamente. Noi non esistiamo per loro. Se non ci fosse CasaPound, nessuno ci degnerebbe della minima attenzione”.
La manifestazione pacifica, ma molto partecipata, termina accarezzata da un incandescente tramonto romano, “ma la lotta per difendere Loredana” chiosa Mauro Antonini, “e tutti gli italiani vittime di soprusi continua giorno e notte. Quando vengono perpetrate ingiustizie ai nostri concittadini, noi di CasaPound ci siamo sempre, non soltanto durante la campagna elettorale. Gli altri invece dove sono?”.