Politica

Roma sommersa dai rifiuti, l'eredità di Raggi mette a rischio il Giubileo

Di Giuseppe Vatinno

Da decenni si assiste ad un progressivo degrado di Roma, vetrina della Nazione. Ma il discorso non è solo politico. Cause ed effetti

Sui taxi c’è qualcuno che sta giocando sporco e forse se ne dovrebbe occupare più la magistratura che la politica, ma nel frattempo ci sono file infinite di utenti fuori dalla grazia di Dio che fanno la fila sotto il solleone. E poi ci sono norme farraginose e sballate sulla Ztl che provocano disagi a non finire.

Ad esempio, una volta entrati nella zona quando non è attiva non se ne può più uscire, si è “prigionieri” del Comune. E ancora c’è la totale sparizione dei bagni pubblici, i famosi “vespasiani” che la saggezza millenaria degli imperatori romani aveva posto a tutela delle “acque pubbliche “ e che l’insipienza degli attuali eredi ha smantellato. I cittadini ma soprattutto i turisti si aggirano saltando come grilli per i troppi caffè presi solo per andare al bagno. L’Ama non funziona da decenni e il passaggio alla differenziata e la chiusura della discarica di Malagrotta è stata la botta finale. Girano, tra l’altro, molti filmati in cui si vedono i camioncini rimescolare la monnezza appena divisa.

Si segnala la cocciutaggine amministrativa di non costruire il termovalorizzatore che molte capitali europee hanno nel proprio centro. Segnaliamo in questo campo ancora la Raggi che si oppone, mentre almeno Gualtieri si batte eroicamente per farlo. La sicurezza sociale è bassa e si rischia ad uscire la sera, soprattutto, bisogna dirlo, in zone ad alta immigrazione. Ed in questo contesto Roma, la città più famosa del mondo, si appresta ad affrontare il Giubileo con ulteriori cantieri e disagi ed ha l’ardire di proporsi come sede dell’Expo 2030. Buona fortuna.