Politica
Berlusconi rinnova Fi, Ronzulli (semi) trombata: ma che fine faranno i suoi?
Con l’elezione di Paolo Barelli capogruppo di Forza Italia alla Camera oggi prenderà il via ufficialmente il nuovo corso azzurro, più filo-meloniano
Archiviato il discorso sull’ex regina di Arcore, resta da capire il destino degli esponenti azzurri a lei più vicini. In casa centrista a superare l’esame sarebbero in pochi. Non deputati come Roberto Pella o il presidente della commissione Bilancio della Camera Giuseppe Mangiavalori, considerati “troppo schiacciati su Ronzulli”. Discorso diverso invece per Alessandro Cattaneo, il vero grande sconfitto dal nuovo corso berlusconiano, che “potrebbe suscitare qualche interesse” o per Alberto Barachini che addirittura “potrebbe esser preso al volo”. Fuori dai giochi, infine, il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, “non per questioni di spessore, bensì di carattere. Due personalità forti come Calenda e Renzi, infatti, bastano nel Terzo polo”.
Al contrario, dell’attuale numero due di Montecitorio non disdegnerebbe l’apporto per esempio la Lega: “Sono ragionamenti futuribili, ma quello di Mulè, che ha una sua storia lavorativa e istituzionale, è un profilo interessante”, dice ad Affari un leghista di lungo corso. Paradossalmente, dalle parti del Carroccio chi avrebbe meno chance è proprio l’ex fedelissima del Cav: “La Lega ha chiuso con l’epoca dei cerchi magici - è la battuta che affidano al nostro giornale -, accogliere una persona che viene da un cerchio magico quindi sarebbe davvero fuori luogo”. Neppure il legame con Salvini regge: "Ronzulli è stata sempre definita salviniana, è vero. Ma solo perché vicina a Berlusconi e delegata a parlare con Matteo al suo posto. Tutto qui”.
Va ancora peggio guardando alla Lombardia: “Qui Licia ha fatto una guerra di potere, qual è però il suo reale consenso elettorale? Non solo, ma da queste parti già gli spazi sono pochi, si sono ridotti quelli in consiglio regionale. A che pro, dunque, scontentare un sacco di parlamentari?”. Insomma, un futuro non proprio roseo all’orizzonte per la ex plenipotenziaria di Arcore. Un motivo in più forse per rimanere sottocoperta per un po’, in attesa di tempi e congiunture politiche migliori.