Politica

Berlusconi rinnova Fi, Ronzulli (semi) trombata: ma che fine faranno i suoi?

di Paola Alagia

Con l’elezione di Paolo Barelli capogruppo di Forza Italia alla Camera oggi prenderà il via ufficialmente il nuovo corso azzurro, più filo-meloniano

Due scenari che, però, sia ambienti terzopolisti che leghisti tendono a escludere con nettezza. “E’ ancora troppo presto per ipotizzare un addio di Ronzulli a Forza Italia - ragiona con Affari una fonte del Terzo polo -. Innanzitutto perché comunque un incarico istituzionale di peso lo ha mantenuto. Ma anche perché dovrà prima trovare una casa pronta ad accoglierla e a darle qualche garanzia, oltre che capire chi sarà disposto a seguirla”. Comunque sia, “l’approdo più naturale per lei sarebbe la Lega, di certo non noi”.

E l’ipotesi di un suo approdo in Italia Viva? “Non regge. Anche perché - mette subito in chiaro il terzopolista - vorrebbe dire che il partito unico non si fa più”. Insomma, Renzi è avvisato. Ma del resto non è davvero ipotizzabile che Mariastella Gelmini, ora esponente di Azione, e l’ormai ex braccio destro del Cav possano tornare a convivere sotto lo stesso tetto. Senza contare poi che oltre a Gelmini ci sono anche Mara Carfagna e Osvaldo Napoli, tutti e tre oggi in forza a Calenda e tutti e tre andati via da FI proprio perché dichiaratamente anti-ronzulliani. A meno che il calcolo del leader di Rignano non sia quello di far naufragare il partito unico. Un’ipotesi che in ambiente centrista non prendono neppure in considerazione: “Non gioverebbe neppure a Renzi spaccare gli equilibri interni al suo partito”, tagliano corto.

Neppure nell’ottica di diventare determinante per la maggioranza di governo? Dalle parti di Italia viva sono liquidatori: “Il caso non esiste. Lo ha detto Ronzulli che non c’è stata alcuna telefonata”. Dalle parti di Azione, invece, non lesinano analisi: “Meloni ha benedetto l’operazione di Berlusconi per depotenziare Licia e poi se la ritroverebbe a puntellare il governo dalle fila di Iv? Ma siamo seri”.