"Flat tax al 15% per tutti, un'altra visione di Europa, sicurezza, immigrazione... Io propongo un programma di dieci punti, se Berlusconi ci sta bene altrimenti...amen". Così Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, ha risposto alle domande di Angelo Maria Perrino, direttore di Affaritaliani.it, durante il pranzo in suo onore a Palazzo Visconti, Milano, organizzato dalla A.M.A.L. (ASSOCIAZIONE MILANESE AMICI DELLA LIRICA).
"Berlusconi mi aveva detto che Bertolaso era il migliore ma in una settimana ne ha dette tante che nemmeno mio figlio...". E ancora: "L'unico Centrodestra a Roma siamo noi e la Meloni. Se ci riprongono la fotografia di Fini e Casini rispondo no grazie, abbiamo già dato". Salvini poi, come ha fatto per la prima volta ad Affaritaliani.it il 25 aprile, parla degli interessi di Mediaset e di Berlusconi che sarebbero alla base della scelta di non convergere sulla Meloni nella Capitale. "Renzi in un'intervista ha detto che il governo è pronto a mettere mano alla legge sul conflitto di interessi e a quella sui diritti televisivi del calcio. A pensar male si fa peccato... Comunque io non chiudo a Berlusconi. Alle Politiche, che sono sicuro saranno il prossimo anno, ce la giochiamo noi, Renzi e i 5 Stelle. Chi è della partita bene, ma Forza Italia deve mettere in chiaro ad esempio che idea di Europa vuole. Noi siamo contro la Turchia in Europa, Berlusconi a favore. Questo è punto di distanza tra noi".
"Destra e sinistra sono categorie che non esistono più. In Francia il 50% dei voti della Le Pen arrivano da elettori che votavano partiti di sinistra. In America nei giorni scorsi ho incontrato Donald Trump e lui raccoglie i voti di lavoratori, agricoltori e pescatori...proprio perché difende il lavoro, l'agricoltura e la pesca. Sono stato a un suo comizio nella campagna della Pennsylvania, non in una grande città, e alle 7 di sera c'era gente in giacca e cravatta che usciva dall'ufficio, ho visto mamme con i passeggini. In Pennsylvania 60mila persone che erano iscritte nelle liste del Partito Democratico si sono iscritte a quello Repubblicano proprio per votare Trump", ha raccontato il segretario del Carroccio.
"Io non sono contro l'Europa. Milano è una città aperta e accogliente e così deve rimanere. Ma voglio regole ben precise. Il 36% degli austriaci ha votato il Partito della Libertà alle elezioni presidenziali e certamente non sono dei nazisti. E' gente che vuole regole. Anche a Milano serve rispetto delle nostre tradizioni, della nostra cultura e della nostra religione...anche se io vado a messa due volte all'anno".
E infine Salvini apre un nuovo fronte di 'guerra' con Berlusconi: il Milan. Alla domanda 'sei contento dell'eventuale arrivo dei cinesi o preferisci che resti la famiglia Berlusconi come proprietario del club rossonero?', il segretario leghista risponde: "Per me va bene chiunque, purché io possa finalmente riportare mio figlio a San Siro a vedere il Milan vincere". E conclude ironico: "A parte le tre pere rifilate all'Inter nel derby...".
Fin qui una sintesi delle parole di Salvini. Molto di più nei video che trovi in questo articolo
Salvini: per le Politiche propongo un programma di dieci
punti, se Berlusconi ci sta bene altrimenti... amen - VIDEO -