Matteo Salvini si presenta al pranzo di Daniela Iavarone e degli amici della Lirica,a palazzo Visconti, a Milano in sorprendente abito blu e cravatta in tinta.Una Marinella,chiedo? "No, me l'ha regalata Berlusconi ma non è una Marinella", e guarda la marca mostrandomi l'etichetta: Di Presa per Silvio Berlusconi.
Segnale distensivo verso Arcore,per partire? La quiete dopo la tempesta nel centrodestra terremotato?Gongola Licia Ronzulli,emissaria berlusconiana e peperino forzista: bisogna sopire e troncare, i pompieri sono al lavoro,l'incendio va circoscritto sul Tevere.
Io allora esordisco con il carico: Matteo, lo sai no che quella dichiarazione su Berlusconi ricattato da Renzi che hai rilasciato a noi di Affaritaliani.it il 25 aprile,giorno della liberazione,è' stata la scintilla che ha irritato Berlusconi e fatto saltare il tavolo?E' stata una liberazione anche per te,quella sorta di atto d'accusa sul conflitto di interesse berlusconiano e sul conseguente ricatto renziano?
Matteo,la prende alla larga,un lungo pistolotto come preambolo,alcuni cenni sull'universo, poi non svicola e ribadisce le accuse. Ma non va giu' piatto, allenta la tensione, tra i rimproveri espliciti della iper berlusconiana Ronzulli,in prima fila, che lo marca stretto e lo bacchetta(e marca stretto il sottoscritto con plateali invasioni di campo se le domande sono troppo divisive).
Ma se la forma è' salva, la sostanza è' intatta: "se dobbiamo riproporre il quadretto Berlusconi-Fini- Casini noi non ci stiamo", demarca e insiste il leader leghista.
Poi l'affondo, da candidato premier,dopo aver bacchettato i giornalisti troppo affezionati alle scaramucce degli schieramenti: "destra e sinistra non hanno più' senso, io ormai faccio riunioni con la FIOM, siamo noi gli avversari di Renzi, presenterò' un programma in 10 punti e se Berlusconi ci sta bene, senno' amen".
Eccola,la polpa del dopo Bertolaso:una destra di programma a trazione leghista("siamo al 15 per cento")che si mette alle spalle il traccheggio di Silvio Berlusconi e punta,come in tutta Europa, non sugli schieramenti,ma sulle cose concrete e sui problemi della gente.Il parricidio è' consumato con quell'intervista liberatoria del 25 aprile ad Affaritaliani.it.
Una destra delle cose che si candida a governare ripartendo da un nuovo leader in abito blu(ha promesso che lo metterà' più' spesso, ma che non si taglierà' la barba per praticità')dove lo spazio per Il vecchio Silvio c'è' ma resta nascosto nel retro della bellissima cravatta.
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