Politica

Salvini prova a proteggere Di Maio. Ma dietro le quinte prepara il voto

Inside: che cosa accade nella Lega dopo le Europee

Di Alberto Maggi 

"Se vogliamo che il governo vada avanti non dobbiamo attaccare Di Maio". Matteo Salvini riunisce i suoi colonnelli all'indomani del trionfo alle elezioni europee - presenti i massimi vertici tra cui il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e il ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio - e detta la linea in questa fase politica delicata, proprio mentre Di Maio annuncia la richiesta di un voto su Rousseau sul suo ruolo di capo politico. Il titolare del Viminale non vuole assolutamente essere il 'killer' del governo. Tira dritto sullo choc fiscale e sul radicale cambiamento in Europa - i due temi sono strettamente legati - ma continua a ripetere di non puntare alle elezioni a settembre e di voler continuare con i 5 Stelle e Giuseppe Conte.

Il momento è estremamente difficile e Salvini scandisce bene i concetti. "Non dobbiamo mollare di un centimetro sui nostri temi chiave, flat tax ed Europa in cima. Ma anche autonomia regionale e grandi opere. Attenzione però a non sparare sulla Croce Rossa (Di Maio, ndr), altrimenti diamo forza ai suoi nemici interni e viene giù tutto". Il senso è chiaro: se il Carroccio dovesse attaccare a testa bassa il vicepremier pentastellato non farebbe che dare argomenti ai vari Fico, Gallo, Nugnes, Ruocco, Paragone è in parte anche Di Battista per accelerare la resa dei conti nel M5S con inevitabili conseguenze sull'esecutivo. Il segretario del Carroccio non vuole la crisi e sa che dal Viminale e nel ruolo di vicepremier può condizionare fortemente le scelte del governo senza avere la responsabilità diretta della premiership in una fase delicata soprattutto nei rapporti con Bruxelles.

Una posizione che paga a livello elettotale e che ha reso il 34,33% dei voti. Ma Salvini ha anche ascoltato bene le parole dei suoi, in particolare di Giorgetti e Centinaio, di preparare il piano B e di essere pronti alle elezioni politiche anticipate nel caso ("definito probabile in Via Bellerio") che Di Maio non riesca a fronteggiare il processo nel suo movimento. La Lega quindi, in gran segreto, sta già preparando la macchina organizzativa per eventuali Politiche a settembre (la data più probabile è domenica 15).

Tutti ricandidati i deputati e i senatori di questa legislatura e ipotesi di corsa in tandem con il probabile rassemblement che dovrebbe nascere dall'unione tra Giorgia Meloni e Giovanni Toti. "Nessuna alleanza con Forza Italia se si va al voto, non ci sono dubbi. Quel Centrodestra con Berlusconi e le cene ad Arcore è il passato e non tornerà più", confida un big del Carroccio. Insomma, Salvini tenta di puntellare Di Maio per andare avanti con Conte premier ma, conscio del caos nel M5S, si prepara al voto a settembre. Ovviamente da candidato premier.