Politica

Tangentopoli, Davigo: "Non si può processare un sistema prima che sia caduto"

"All'inizio pensavamo che le irregolarità riguardassero solo alcuni partiti... poi ci siamo resi conto che il malaffare era dilagato"

Tangentopoli, Piercamillo Davigo: “Oggi l’evasione fiscale riguarda un quinto della popolazione”

A 30 anni da Tangentopoli, Piercamillo Davigo traccia un bilancio amaro: “In Italia non c'è più un'etica condivisa. "Nel tempo ho compreso che le difficoltà che i miei colleghi e io abbiamo incontrato sono state enormi per una ragione semplice: non si può processare un sistema prima che sia caduto". A rispondere all'Adnkronos è all'epoca uno dei pm dell'inchiesta del pool guidato da Francesco Saverio Borrelli che nel 1992 sconvolse l'Italia, il suo sistema politico ed economico. "All'inizio delle indagini sembrava che i guasti fossero limitati ai partiti politici, neppure tutti, e alle imprese che avevano rapporti esclusivi o prevalenti con la pubblica amministrazione. In seguito tuttavia ci siamo resi conto che il malaffare era dilagato ben oltre questi limiti: le falsità contabili erano diffuse. Oggi l'evasione fiscale riguarda, secondo alcune stime, 12 milioni di persone, cioè un quinto della popolazione italiana". "Il merito cede il passo a clientele, raccomandazioni e servilismo, sia nel settore pubblico, sia in quello privato. Nella cittadinanza non sembra esservi riprovazione e neppure la consapevolezza che tali comportamenti, oltre a essere illegali, sono dannosi". 

Tangentopoli, Piercamillo Davigo: “Differenza abissale tra i valori predicati e i comportamenti”

"Nessun popolo, cioè l'insieme dei cittadini, può vivere se non vi è un'etica condivisa e in Italia non sembra più esserci. Fra i valori predicati e i comportamenti praticati vi è una differenza abissale". "E anche nel caso in cui si conviene su alcuni principi, come per esempio 'non rubare', scattano poi i distinguo nella sfera pubblica e interviene lo spirito di fazione, così radicato in nel nostro Paese. Si ricorre a un cavilloso richiamo a norme costituzionali anche quando si va in campi diversi da quelli regolamentati dalla Costituzione". A cosa si riferisce? "Quando a carico di qualcuno emergono indizi di reato, è frequente che costui (e i suoi sostenitori) invochino la presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva di condanna (art. 27 della Costituzione), anche al di fuori del processo penale, quando non si discute di diritti dell'imputato, ma di valutazioni di opportunità o di prudenza nella vita sociale".

Tangentopoli, Piercamillo Davigo: “La consolazione è che i cattivi non hanno vinto”

"I cattivi non vincono sempre - sostiene Davigo - La consolazione, per quanto magra, è che neppure loro sono (per ora) riusciti a vincere. Le leggi per farla franca hanno attirato l'attenzione di organismi internazionali e i loro rilievi sono stati un deterrente a continuare su quella strada". "Numerose leggi sono cadute sotto le pronunzie della Corte costituzionale che ne ha dichiarato l'illegittimità. I tribunali e le corti italiane hanno adottato interpretazioni volte a salvaguardare il sistema legale. Le elezioni hanno messo in evidenza una minore presa dei poteri locali e nazionali sull'elettorato, molto più volatile che in passato, consentendo anche un'alternanza di schieramenti al governo del Paese che è un'esperienza relativamente nuova in Italia". Rimangono i poteri criminali e le loro collusioni con la politica e l'economia, i più difficili da affrontare. "La magistratura italiana ha fronteggiato varie emergenze come la criminalità organizzata, il terrorismo, la corruzione pervasiva e il degrado ambientale, senza riuscire a eliminarle del tutto. Ma anche senza farsene travolgere". 

 

 

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