Politica

Trump razionale e molto pragmatico. Musk grande elargitore. L’analisi grafologica

Lo stile di comunicazione in base alla scrittura. Analisi

Di Alessandro Amadori, psicologo e politologo, e Rosalba Perrotti, psicologa e grafologa

L’analisi grafologica ci presenta Trump come un leader molto più razionale di quanto si creda, e Musk come una figura ancora irrisolta, che oscilla fra l’essere il più grande accumulatore e, all’opposto, il più grande elargitore del mondo

Con l’insediamento ufficiale avvenuto lunedì 20 gennaio, il mondo si interroga su come sarà l’“Era Trump”. E, soprattutto, su cosa ci possiamo aspettare dal sodalizio politico-gestionale che caratterizzerà la presidenza in questione, formato dal neo presidente “The Donald” e dal suo vero e proprio braccio destro, in termini di immagine e comunicazione, ossia l’imprenditore e inventore Elon Musk.

Al riguardo, si sono ormai da settimane delineate due posizioni contrapposte. Da un lato, ci sono coloro che vedono, più o meno iperbolicamente, in Trump e Musk due personaggi assetati di potere, pronti a fare qualsiasi cosa pur di dare vita a una pericolosa tecnocrazia plutocratica, basata sulla concentrazione del potere economico e sulla riduzione delle libertà democratiche. Dall’altro, al capo opposto, ci sono coloro che invece vedono, anche in questo caso iperbolicamente, in Trump e Musk rispettivamente il profeta politico (il primo) e il realizzatore tecnico (il secondo) di una nuova età dell’oro non solo per gli Stati Uniti, ma anche più in generale per l’Occidente a rischio di declino. 

Entrambe le fazioni, tuttavia, guardano al comportamento di questo originale duo di protagonisti attraverso lenti deformate dal pregiudizio negativo oppure, al contrario, da quello positivo. Seguendo invece l’approccio della moderna psicopolitica, possiamo e dobbiamo partire, per formarci un quadro meno pregiudiziale, dalle personalità di questi due leader, per come le possiamo almeno sommariamente cogliere attraverso alcune manifestazioni spontanee: ossia il loro stile di comunicazione in pubblico e, ancora meglio, la loro scrittura (che possiamo esplorare con l’analisi grafologica)

Per quanto riguarda Trump, alla base del suo successo ci sono sicuramente uno stile comunicativo semplice e diretto, nonché una notevole capacità di mobilitare le emozioni degli elettori. Il segreto comunicativo di Trump sta nella combinazione di tre cose: una buona dose di narcisismo, una grande assertività e una marcata capacità di creare un senso di identità collettiva.

Passando a Musk, la sua figura è associata alla capacità di ispirare e motivare, nonché a una spiccata propensione a prendere rischi più o meno calcolati (sensation seeking). Quando comunica in pubblico, Musk appare baldanzoso, autocentrato, con un rimarchevole senso della scenografica e dello spettacolo (quasi da videogame).

Sottoponendo campioni di scrittura di Trump e di Musk al vaglio della grafologia, si possono fare alcune interessanti e persino sorprendenti considerazioni, che proviamo a riassumere nelle righe che seguono. 

La grafia di Donald Trump rivela un uomo in realtà razionale e molto pragmatico. Ben diverso dal profilo di leader irrazionale e impulsivo, che gli è stato attribuito. Un uomo orgoglioso e anche superbo. Esuberante, autocelebrativo, sempre in sfida con sé stesso.  Ma anche con un’esigenza di fondo di essere capito. Siamo perciò di fronte a un grande comunicatore, capace di far risuonare gli altri su se stesso grazie a doti di autentico istrione. Trump, per contro, è anche ben consapevole di questo suo eccesso, del suo essere invasivo, esagerato, e del fatto di poter quindi apparire insopportabile per molti. Ed è proprio nelle effettive decisioni che prende, che egli riesce a controbilanciare la prorompente carica di energia personale con una componente di razionalità pro-sociale. Da cui, in conclusione, il ritratto di un uomo tutt’altro che esplosivo, tutt’altro che propenso a incontrollabili “colpi di testa”. 

Passando a Musk, egli dà la precedenza assoluta a tutto ciò che percepisce come interessante, unico e geniale solo secondo la sua intuizione. Possiede un’immaginazione straripante, creatrice. Ha un forte senso d’indipendenza, sempre però alla ricerca di un pur temporaneo attaccamento sentimentale. Musk, grafologicamente parlando, è generoso, esuberante, e tende a farsi trascinare dalla foga del suo temperamento. Una caratteristica importante della sua personalità, rivelata dalla firma, è che tende a essere sfuggente, sfumata, non connotata, quasi che la persona non volesse mostrarsi, non volesse esserci. Musk quindi riesce a essere camaleontico, a non mostrarsi quando vuole non esserci, per poi giungere a un’apparizione a sorpresa al momento giusto. Un tratto inaspettato di Musk, in chiave di lettura grafologica, è che l’uomo più ricco del mondo avrebbe in realtà la tendenza latente a dissipare, presente anche se ben controllata. Quindi, il vero Musk, più che un accumulatore come tutti pensano, potrebbe essere un (ancora nascosto) potenziale grande elargitore.

In conclusione, l’analisi grafologica ci presenta Trump come un leader molto più razionale di quanto si creda, e Musk come una figura ancora irrisolta, che oscilla fra l’essere il più grande accumulatore e, all’opposto, il più grande elargitore del mondo.