Politica
Guerra, Bertinotti: "Non solo di Putin, colpa anche della Nato". E' così? Vota
Ucraina, Bertinotti: "Inviare armi allonta e non avvicina la pace". Intervista
Guerra, Bertinotti: "Ricordo molto bene l'impegno preso dalla Nato con l'allora presidente dell'Unione Sovietica Gorbaciov a non estendersi"
"E' escluso che la guerra si possa fermare con le armi. Anzi, in quel caso si può solamente aggravare la situazione". Ha le idee molto chiare l'ex presidente della Camera ed ex segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti, intervistato da Affaritaliani.it sul conflitto tra Russia e Ucraina.
"L'unica possibilità per fermare questa tragedia, per fermare la guerra, sono le trattative per arrivare alla pace. Che non è una poesia, ma un'ipotesi realistica. Tutte le altre opzioni tradiscono la realtà dei fatti e sono un riflesso incondizionato del partito della guerra. Il primo responsabile è sicuramente Vladimir Putin, che ha deciso l'invasione dell'Ucraina, ma questa verità non può e non deve oscurare le colpe di altri soggetti, ad esempio la Nato. Nel momento in cui si cerca di uscire dal conflitto e di arrivare alla pace occorre ricordare la responsabilità principale, ma anche quelle secondarie".
Un documento del 1991 ha dimostrato come Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania (appena riunificata) si impegnarono a non estendere mai l'Alleanza Atlantica oltre il fiume Elba, quindi nemmeno in Polonia. Invece... "Non ricordo precisamente quel documento, ma ricordo molto bene l'impegno preso dalla Nato con l'allora presidente dell'Unione Sovietica Gorbaciov a non estendersi ai Paesi che precedentemente era al di là di quella che impropriamente tutti chiamavano cortina di ferro. Poi, successivamente, ci riprovò Bush ma fu fermato con forza da Francia e Germania. L'estensione della Nato a Est è stato percorso molto lungo nel tempo, un concorso di colpa nei confronti dell'attuale guerra. Poi soverchiato dalla grave responsabilità di chi la guerra l'ha scatenata", sottolinea Bertinotti.
Parlando di Italia, il Partito Democratico è stato in prima fila nell'invio di armi al governo di Kiev, forse lei è più vicino alle posizioni di Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana... "Infatti ho idee diverse da quelle del Pd e le ho espresse in modo chiaro. Il gioco delle vicinanze e delle lontananze politiche è certamente stucchevole, anche se apprezzo le posizioni politiche, non solo su questo argomento, di Fratoianni", conclude l'ex presidente della Camera.