Politica

Ucraina, Meloni soddisfatta. Si sgretola il piano franco-britannico dei volenterosi. Usa "indispensabili"

Il dietro le quinte dopo il summit di Parigi

Di Alberto Maggi

Macron ha cambiato linguaggio parlando di una forza di "rassicurazione"

C'è soddisfazione nell'entourage della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sull'esito del vertice dei cosiddetti 'volenterosi' voluto da Emmanuel Macron all'Eliseo. Fonti qualificate vicine alla premier spiegano ad Affaritaliani.it che inizia a farsi strada la tesi portata avanti proprio dalla leader di Fratelli d'Italia (consigliata sempre dalla sorella Arianna, capo dell'organizzazione del partito di maggioranza) e quindi non una forza internazionale di peacekeeping senza un chiaro mandato che non si capiva bene che cosa avrebbe dovuto fare in Ucraina e con quale mandato.

Anche lo stesso presidente francese ora ha cambiato linguaggio parlando di una forza di "rassicurazione" da schierare lontano dal fronte caldo e quindi - si parla a Bruxelles - nelle zone di Leopoli ad esempio e quindi lontano dalla Federazione russa. Il summit, che come ha scritto stamattina Affaritaliani.it, non ha prodotto nulla di contrario ma ha portato a smontare almeno parzialmente l'asse Parigi-Londra, quindi Macron-Starmer, conferma che non potrà esserci alcun invio di militari senza il coinvolgimento della Nato e degli Stati Uniti.

Come si evince dal comunicato di Palazzo Chigi dopo il vertice all'Eliseo, anche l'idea di Meloni di far riferimento all'estensione dell'articolo 5 della Nato per garantire la sicurezza dell'Ucraina si sta facendo largo tra i leader europei e non solo. Una deterrenza per arginare eventuali mire della Russia dopo un possibile e auspicato cessate il fuoco. E infine anche il coinvolgimento delle Nazioni Unite, quindi una missione che abbia le bandiere dell'Onu come ad esempio in Libano, non viene esclusa e questo porta in prospettiva anche a un'eventuale partecipazione di soldati italiani.

Ma i tempi non sono ancora maturi e di strada da fare ce n'è tantissima. Fatto sta che il senso del summit francese di oggi è che il piano dei 'volenterosi' franco-britannico viene meno, il coinvolgimento di Nato e Usa si rende necessario e indispensabile e la missione in Ucraina (ancora tutta da studiare) non sarà di peacekeeping su un fronte lunghissimo e incontrollabile ma una forza di "rassicurazione", come ha spiegato Macron oggi cambiando linea", probabilmente sotto le bandiere dell'Onu e con la possibilità non esclusa di una partecipazione anche dell'Italia.

La cartina di tornasole che spiega che Meloni si sia ben distinta da Macron e Starmer arriva da fonti della Lega che, dopo il summit di Parigi, spiegano: “Bene la linea del governo italiano, saggia e prudente, con la richiesta di coinvolgere gli Stati Uniti”. Le stesse fonti del Carroccio sottolineano che “mai come in questo momento si sta lavorando alla pace, quindi è doveroso abbassare i toni e soffocare le pulsioni belliciste”.

IL COMUNICATO DI PALAZZO CHIGI DOPO IL SUMMIT ALL'ELISEO

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato a Parigi al Vertice sulla pace e la sicurezza dell’Ucraina. L’incontro ha permesso di ribadire l’impegno dei partner europei e occidentali per una pace giusta e duratura, che necessita del continuo sostegno all’Ucraina e di garanzie di sicurezza solide e credibili che il Presidente del Consiglio ha riaffermato debbano trovare fondamento nel contesto euroatlantico, anche sulla base di un modello che in parte possa ricalcare quanto previsto dall’articolo 5 del Trattato di Washington. Ipotesi su cui il Presidente Macron ha sollevato con interesse l’opportunità di un approfondimento tecnico, che il Presidente Meloni ha accolto con favore.

Nel corso della riunione i Leader hanno anche discusso l’importanza di una efficace attuazione e monitoraggio del cessate il fuoco, su cui si sta facendo spazio un possibile ruolo delle Nazioni Unite, in linea con la posizione del Governo italiano.  Il Presidente del Consiglio ha, inoltre, indicato come sia ora importante poter estendere il cessate il fuoco parziale alle infrastrutture civili, come le scuole e gli ospedali, con l’obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco totale. 

Ribadendo che non è prevista alcuna partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno, il Presidente Meloni ha sottolineato l’importanza di continuare a lavorare con gli Stati Uniti per fermare il conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina, auspicando il coinvolgimento di una delegazione americana al prossimo incontro di coordinamento.

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