Politica
Vannacci, schiaffo all’ex ministra Pinotti: “Ecco cosa fece coi parà”
Vannacci, schiaffo all’ex ministra Pinotti
Il generale Vannacci, finito nella bufera per il libro “Il mondo al contrario”, definito razzista e omofobo, in un’intervista a Libero, si toglie qualche sassolino dalle scarpe e attacca l’ex ministra della Difesa Roberta Pinotti. Alla domanda “avrebbe problemi ad accettare donne e gay come superiori?”, lui risponde: “Nessun problema. Tra l’altro la stessa Pinotti è stata mia superiore, essendo ministro della Difesa. Lei mi ha accusato di machismo: mi chiedo se sono più macho io o se non è stata più macho lei quando da ministro, appena assunta la carica, è venuta presso la brigata paracadutisti a farsi un lancio in caduta libera. Per dimostrare cosa? Non è secondo lei questo comportamento più da macho di quanto io non abbia fatto nei 37 anni di carriera?”.
LEGGI ANCHE: Alemanno su Affari: “Vannacci? Paga le denunce sull’uranio impoverito”
Lei è favorevole alle donne nell’esercito?
“Ma certo che sono favorevole perché io le donne nell’esercito non le considero donne, le considero soldati e “li” tratto come tali. Mi faccia togliere un sassolino dalla scarpa. Ho letto che l’ex ministro della Difesa e senatrice Pinotti rispetto al mio libro e alla mia persona ha tirato in ballo il sessismo. Parla di un comportamento disonorevole, di machismo e sessismo nelle Forze armate. Io lancio una sfida. Ho avuto la fortuna di essere al comando di tanti soldati donna e per soldati intendo di qualsiasi grado. Chiedo a tutte le donne, soprattutto quelle che hanno servito con me in zone di operazione, di denunciarmi immediatamente, se non l’hanno ancora fatto, per eventuali comportamenti sessisti o machisti che io ho avuto nei loro confronti. Anticipo io un comportamento sessista che ho avuto, e glielo racconto, con l’unica donna soldato che avevo al mio reparto di incursori. Un medico, all’epoca era capitano, Letizia Valentino. Pochi giorni dopo l’assunzione del comando del reggimento l’ho convocata nel mio ufficio per inviarla presso la task force “E 45” in Afghanistan in qualità di medico dell’unità. Una task force in zone impervie, pericolose non accessibili. Missione di incursioni spesso clandestine e la presenza di una donna non era particolarmente usuale. L’ho chiamata e le ho detto: “Non mi interessa che tu abbia le tette o non le abbia, sei un soldato, comportati come tale perché non appena dovessi avere una notizia di un problema legato al tuo sesso ti faccio rientrare immediatamente”. Letizia Valentino non mi ha denunciato per questo mio comportamento sessista avendo pronunciato la parola “tette”. Anzi mi ha ringraziato e ha effettuato la missione in maniera esemplare per quattro mesi, comportandosi da vero soldato”.