Politica
"Volevamo invitarla nel nostro covo Kgb ma...". I russi dello scherzo a Meloni
Vovan e Lexus allo scoperto: "Ecco come abbiamo ingannato tutti a Palazzo Chigi. Avete un problema di sicurezza"
Scherzo a Meloni, i due comici russi: "Sono bastati due giorni per farci chiamare da lei"
Non si parla d'altro che dello scherzo telefonico subito da Giorgia Meloni ad opera di due comici russi. Ora sono proprio Vovan e Lexus a svelare dettagli inediti sull'intervista e Palazzo Chigi non ne esce bene. Il paragone con altri Paesi è impietoso. "Non siamo mai riusciti a raggiungere Joe Biden o Putin. Il loro livello di sicurezza è troppo alto. Per arrivare a Meloni - spiegano i comici russi a Repubblica - sono bastati due giorni". Loro smentiscono di essere spie e continuano a prendersi gioco della premier: "Avremmo voluto invitarla nel nostro ufficio presso l’ex Kgb, ma sa…". Da professionisti della burla telefonica, e non solo, “Vovan e Lexus”, al secolo Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stoljarov, ci scherzano subito su. Molti malignano che il duo di prank journalist, giornalisti specializzati nello scherzo, come si definiscono, nasconda un oscuro segreto: un legame con i servizi russi. Loro negano. "Escluso".
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"Come siamo arrivati a Meloni? Preferiamo non dirlo. Non vogliamo mettere nei guai le persone che sono state coinvolte. Palazzo Chigi sa com’è successo. O almeno spero. Se non lo sa, vuol dire che ha un problema di sicurezza. È stata lei a chiamarci all’orario concordato. Non è l’ufficio della premier ad avere colpe. "Grandi" colpe. Siamo noi che sappiamo fare il nostro lavoro. Abbiamo scelto proprio Meloni perché é interessante e molto espressiva. Non è un robot. Avevamo visto le sue interviste e i suoi discorsi. Ed è una leader G7. Non colpiamo i politici russi per un semplice motivo, molti di loro li conosciamo di persona. Li incontriamo a eventi o talk show. Se fossimo stati amici di Meloni non l’avremmo mai chiamata".