Anche Fitto alla Leopolda della Lega: 'Ripartiamo dalle primarie'
Anche Raffaele Fitto al cantiere della Lega di Matteo Salvini per il Centrodestra
Bari – C’è anche Raffaele Fitto al battesimo del nuovo Cantiere del centrodestra. "Non parlo alle vecchie sigle ma ai milioni di italiani che non sono renziani, che non hanno capito niente dei 5 Stelle e che hanno bisogno di un'alternativa concreta, reale e pragmatica, al di là dei partiti", gioca in contropiede Matteo Salvini nel post amministrative, sgombrando il campo dalle voci che darebbero per vacillante la leadership leghista e soffiando sui timori del day after della Brexit. Ad ascoltarlo, nel summit tenuto a Parma, lo stato maggiore forzista, Giorgia Meloni e più di un centrista, come Gaetano Quagliariello e Gianfranco Rotondi. E poi il Vicerè di Maglie, che torna sul cavallo di battaglia delle primarie “unico modo per riportare il dibattito sul programma e portare la partecipazione degli elettori che ci hanno abbandonato”.
L’altro Matteo fa da padrone di casa ed arriva dopo il “mandato pieno e totale” conferitogli dal Consiglio federale del Carroccio ma non di investitura si tratta: “Siamo qui oggi come atto di buona volontà e di disponibilità nei confronti della Lega. Per noi è un alleato e un futuro alleato di governo. È un dialogo tra forze politiche, non voglio dire omogenee, ma che sono della stessa coalizione di centrodestra”, frena l’azzurro Paolo Romani - spalleggiato dall’omologo di Montecitorio - Renato Brunetta – mentre Bobo Maroni suona la sveglia, prevedendo un ritorno al voto già per marzo 2017.
E l’europarlamentare salentino? “I lepenisti stanno facendo un ottimo lavoro nel loro campo. Ora occorre organizzare il campo riformatore-moderato-liberale, per un centrodestra plurale”, aveva tributato al tandem Salvini-Meloni già prima dei ballottaggi, lasciando intendere una scelta di campo. I gazebo, poi, gli hanno dato ragione in quel di Brindisi, con la vittoria al voto finish di Angela Carluccio e l’intesa con Noi Centro di Massimo Ferrarese: quanto basta per tracciare la rotta ai suoi, in primis quelli del Tacco, onde evitare fughe nel contenitore alfaniano di Area Popolare – come quella dell’ex fedelissimo Luigi Mazzei - o ritorni alla Ditta azzurra – come quello del senatore Michele Boccardi, per nulla tenero anche con il plenipotenziario berlusconiano, Luigi Vitali. “Si tratta di rianimare questo elettorato, la discussione tra moderati e lepenisti non interessa a nessuno. Dobbiamo costruire un centrodestra che abbia la capacità di costruire un'alternativa di governo a Renzi. Se noi facessimo le primarie con la partecipazione di tutti, compresa Forza Italia, non sarebbe qualcuno chiuso in qualche stanza a decidere che fare ma sarebbero gli elettori”, rispolvera Fitto, non risparmiando una stilettata agli ex compagni di partito.
Gli stessi che starebbero lavorando ad una kermesse unitaria pugliese, fissando la data per le prossime settimane. Non a caso, Gino Vitali ha fatto mea culpa per i risultati locali delle ultime Comunali, annunciando “una grande manifestazione per riannodare il filo del dialogo con i cittadini e con gli esponenti del centrodestra. Per tornare a parlare di temi, dopo una lunga notte in cui a parlare sono stati solo i pregiudizi tra partiti e gli interessi personali”.
L'unità, naturalmente, non basta. Lo hanno dimostrato Grottaglie e Fasano all'ultima tornata e all'orizzonte c'è Lecce 2017, nella quale saranno i Conservatori e Riformisti a dare le carte, a partire dall'on. Roberto Marti e dal consigliere regionale Erio Congedo, in pole per succedere a Paolo Perrone in una lista che conterebbe – almeno – anche gli assessori Monosi e Messuti. Una consultazione popolare di coalizione potrebbe legittimare in maniera definitiva una testa di serie. Ma anche diventare una polveriera dagli esiti inaspettati, se usata per scardinare gli equilibri interni alle diverse formazioni.
(a.bucci1@libero.it)