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Mangiando pugliese
"Mangiare pugliese", piano piano, sta 'cannibalizzando' - come si dice in gergo marketing-statistico - il "mangiare italiano". La cucina di Puglia, più ancora della destinazione Puglia, è in cime ai desiderata dei viaggiatori e dei turisti del mondo intero.
Gli chef e i prodotti di Puglia sono quelli ad indici di preferenza più alti, Peppe Zullo, Pietro Zito, Felice Sgarra, Angelo, Sabatelli, Nazario Biscotti, Antonio De Rosa, Domenico Maggi, Antonella Ricci, Vinod Sokar, Teresa Buongiorno, Leonardo Marco o Maria Cicorella, per citarne solo alcuni tra i più conosciuti, testimoniano la ricchezza di una galassia di primissima qualità. La prospettiva del "tocco" pugliese è ormai universale.
C'è un ristorante con cucina pugliese anche a Taiwan, dove cucina e gusto italiani imperano nel Ristorante "da Antonio". Si chiama "Ciao bella!" e lo chef-proprietario, Antonello Petruzzi, dopo aver deliziato i palati orientali con piatti semplici della tradizione mediterranea, allieta i commensali cantando dal vivo: persino Matteo Salvatore.
In questo quadro a tinte beneauguranti, tra le 9 migliori idee innovative nell'agrifood pugliese - 'sbocciate' grazie alla collaborazione tra Università di Foggia e imprese - figura anche il progetto ‘Ristoranti pugliesi in Italia’, finalizzato a mettere in vetrina le proposte eno-gastronomiche dei tanti ristoranti che propongono cucina pugliese in Italia, oltre i confini della Puglia.
Nato da un’idea di Michele Papavero, founder del network Pugliaconvegni, il progetto si è sviluppato grazie a una ricerca effettuata in collaborazione con la sociologa Fiammetta Fanizza, del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo foggiano.
In sintesi, dallo studio effettuato si evince che: i ristoranti pugliesi, con o senza pizzeria, in Italia sono oltre 180; le città dove ci sono più locali che propongono specialità pugliesi sono nell'ordine Milano (57), Roma (15) e Torino (9); ogni giorno oltre 5.400 buongustai italiani e stranieri mangiano almeno un piatto pugliese (complessivamente circa 2 milioni in un anno); il giro d’affari annuo sviluppato dai ristoranti selezionati sarebbe di poco inferiore ai 55 milioni di euro.
Il progetto è stato considerato dal comitato scientifico di AFIE (Apulia Food Innovation Excellence) tra i più promettenti in termini di: grado di innovazione rispetto allo stato dell’arte, coerenza con il territorio e impatto sul mercato e si è classificato alle spalle dell'innovazione definita ‘Gluten Friendly’ ricercata per la 'Casillo Group'. Una sua scheda di presentazione è consultabile sfogliando la homepage di www.apulianfirst.it, sito di riferimento di AFIE.
La cucina pugliese rappresenta attualmente uno degli esempi più interessanti nel panorama italiano delle cucine regionali, per la sua capacità di slanciarsi verso percorsi di sperimentazione, frutto della creatività degli chef, senza disancorarsi dalla tradizione. Un fenomeno, quello dei ristoranti pugliesi in Italia che, negli ultimi anni grazie agli ampi consensi ottenuti dalla cucina pugliese e all’alto livello di professionalità raggiunto dagli esperti ai fornelli, ha fatto registrare una straordinaria evoluzione.
Definito, dopo attente fasi di ricerca ed elaborazione condotte dalla 'AlesinaAdv', il logo che caratterizzerà l'intero progetto e ultimata la fase di raccolta delle storie alla base della scelta di aprire un ristorante pugliese oltre i confini regionali, ‘Ristoranti pugliesi in Italia’ a breve irromperà nella ‘rete’, con un sito e con specifiche pagine sui social media.
Senza mai formulare classifiche di merito, il progetto si pone l’obiettivo di favorire i processi di comunicazione tra ristoratori, clienti e produttori pugliesi e la promozione della cucina pugliese, delle proposte dei singoli ristoranti e dei prodotti eno-gastronomici d’eccellenza, in particolare, di quelli frutto della ricerca scientifica.
(gelormini@affaritaliani.it)