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Crisi Gazzetta, si riaffaccia l'ipotesi Coop Alleanza 3.0

L'ipotesi della soluzione 'cooperativa' per 'La Gazzetta del Mezzogiorno' torna ad affacciarsi con l'intervento-proposta di Carmelo Rollo - Alleanza Coop

Con l'intervento del Presidente di Legacoop Puglia e Vicepresidente Legacoop Nazionale con delega al Mezzogiorno, Carmelo Rollo, sulla difficile situazione de 'La Gazzetta del Mezzogiorno', torna ad affacciarsi l'ipotesi di una soluzione 'cooperativa'. Una proposta che intende andare oltre le espressioni di solidarietà e che potrebbe risultare fortemente impattante sul territorio.

rollo presidente

"Il dissequestro aveva riacceso le speranze per il futuro de La Gazzetta del Mezzogiorno - esordisce Rollo nella sua proposta - ma è durato poco. Il silenzio dell’editore, prima, e le sue dichiarazioni messe nero su bianco di voler mettere la Edisud in liquidazione, dopo, hanno rimesso in discussione il futuro della testata. Ma la Gazzetta del Mezzogiorno non è solo un giornale. Con i suoi 133 anni di vita è la voce del territorio, il suo racconto. E questa voce è un patrimonio che non può andare disperso. Al di là delle manifestazioni di solidarietà che da più parti continuano a giungere, ma il cui tempo è ormai finito, come bene ha fatto il Comitato di Redazione a sottolineare nei giorni scorsi".

"La Gazzetta del Mezzogiorno - sottolinea il presidente di legacoop Puglia - è da considerarsi un bene comune di Puglia e Basilicata e come tale va salvaguardato, preservato, anche da possibili e svilenti svalutazioni. E se è vero com’ è vero che le crisi spesso sono occasione di rinascita, mai come in questo momento, urge trovare delle soluzioni concrete che mettano al riparo la testata dal rischio di chiudere i battenti. Un rischio insopportabile per i pugliesi e i lucani ma ancor più insopportabile per tutti i lavoratori che in questi anni hanno continuato, al prezzo di sacrifici e senso di responsabilità, a dar voce ai territori in modo capillare e quanto mai plurale".

Gazzetta Mezzogiorno5

"Dal nostro punto di vista - ribadisce Rollo - è arrivato il momento che il bene comune Gazzetta e la società proprietaria incaricata di gestire la parte imprenditoriale si avvalga di un azionariato diffuso con una partecipazione decisiva alle scelte da parte dei lavoratori che ne costituiscono l’anima, di una gestione improntata all’etica che riversi e generi valore sul territorio, di una riconoscibilità della sua rete capillarmente radicata, costruita negli anni. Non è un caso che nelle ultime ore si sia evocato il modello cooperativo come quello che più si addice ad interpretare tutti questi bisogni".

"Un modello  - spiega - che al suo interno prevede la convergenza di diversi specifici interessi: i lavoratori ( giornalisti e poligrafici), le imprese ( sovventori) e gli utenti, ovvero apportatori di ulteriore capitale (low capital e friendly capital). Consentitemi di dire - aggiunge Rollo - che ad oggi i valori della cooperazione sono gli unici in grado di restituire a questo bene comune quale è La Gazzetta del Mezzogiorno la giusta appartenenza ridando il bene ai veri proprietari, i pugliesi e i lucani, nonché il giusto protagonismo a coloro che hanno sopportato notevoli sacrifici per mantenerlo in vita, i lavoratori".

"Ecco l’elemento focale. Per farlo restare vivo occorre partire dall’anima del giornale: i lavoratori. Questa crisi sia per loro una opportunità di riscatto professionale e per la testata una occasione di riscatto sociale. Spesso negli ultimi anni ci si è dimenticati che La Gazzetta è fatta di persone, ed è dal protagonismo di chi confeziona il giornale che urge ripartire in un momento, tra l’altro, così difficile che non possiamo permetterci di interrompere il racconto di due regioni così importanti per il Sud. Come?"

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"Gli strumenti ci sono - indica Carmelo Rollo - ne dico uno per tutti: la legge Marcora che permette già oggi un sostegno alla capitalizzazione delle cooperative tra lavoratori. Questa opportunità non senza chiamare in causa la Regione Puglia che ha aperto un capitolo di bilancio ad hoc. Sarebbe un modo per far restare il patrimonio culturale della testata nella disponibilità del territorio. Sarebbe una vera fase 2 per la Gazzetta, per un rilancio che parta dal suo interno, abbandonando l’attesismo di un deus ex machina che arrivi dall’esterno in un momento peraltro di contrazione economica che rende ancor più difficile fughe in avanti o ipotetiche manifestazioni di interesse. Chi non ha tempo non perda tempo".

"L’urgenza di una soluzione richiederebbe una consapevolezza, ma soprattutto la grande responsabilità su un livello di condivisione culturale - prosegue Rollo - dobbiamo ridare alla componente persona la dignità che forse negli ultimi anni si è persa e pensare alle decine e decine di giornalisti che rischiano di restare con il cerino in mano, dopo tanto patire e tante incertezze e tanto silenzio istituzionale che di fatto ha escluso il sistema cooperativo dalla vicenda Gazzetta. Salvo oggi evocarlo da più parti come modello più idoneo a raccogliere la sfida". 

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"Quello che una società cooperativa permetterebbe è una sorta di patto di comunità - evidenzia Rollo - che comprenderebbe tutti, lavoratori in primis, imprese e utenti. Di esempi ne abbiamo. Non ultimo la Coop, Alleanza 3.0. Se esistono 4 milioni di consumatori in Italia che sostengono un sistema che si chiama Coop, perché qualche migliaio di persone tra Puglia e Basilicata non potrebbero sostenere un bene comune come la Gazzetta?"

"Perché non prevedere, per esempio, un sistema di raccolta quote nelle edicole, che diventerebbero parte attiva della filiera editoriale e socie supporter? Sarebbe il primo caso in Italia - dichiara Rollo - e sono certo che non sarebbe l’ultimo aprendo la strada ad un nuovo modello di sviluppo della filiera, all’interno di un sistema editoriale, che richiede un cambio di passo in nome dell’innovazione, al passo coi tempi, un sistema alternativo a quello esistente che sia capace di garantire lavoro, inclusione e generare valore sui territori di riferimento. Ma soprattutto - conclude - che metta al centro le persone, delle quali molto spesso, troppo, ci si dimentica".

(gelormini@gmail.com)

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Pubblicato sul tema: Il fazzoletto multitasking del Mezzogiorno