PugliaItalia

Il fazzoletto multitasking del Mezzogiorno

di Antonio V. Gelormini

Mario Ciancio Sanfilippo, proprietario de 'La Gazzetta del Mezzogiorno', manifesta l'intenzione di mettere in liquidazione il giornale pugliese.

Amara e riprovevole l’immagine con cui si chiude uno degli editoriali più inquietanti sulla vicenda de ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’: quella del proprio editore che - nell’annunciare l’intenzione di mettere in liquidazione il giornale - dà la chiara impressione di volerlo gettar via ‘come un fazzoletto usato’.

Ciancio Sanfilippo Mario

Ancor più ripugnante, se immaginiamo il gesto sdegnoso, addirittura dopo averci soffiato il naso. E’ vero, il giornale è di carta ma da tempo La Gazzetta del Mezzogiorno non è più ‘solo di carta’. Non la si sfoglia più - a casa, al bar o in ufficio - solo portando l’indice alla bocca, per inumidirlo e facilitare la presa nel ‘voltare pagina’.

Da tempo, nonostante la miopia del suo stesso editore - Ciancio Sanfilippo - ne avesse tarpato le ambizioni insite nella sua testata, ovvero di organo d’informazione dell’intero Mezzogiorno d’Italia (sconvolgente la perla della chiusura della Redazione di Matera nell'anno in cui la città è stata Capitale Europea della Cultura), il giornale era il lenzuolo quotidiano sotto una coperta stretta, che non riusciva ad abbracciare altro che non fossero le provincie di Puglia e Basilicata.

Gazzetta Night

La federa di un cuscino, che accompagnava il sonno e dava profondità ai sogni, dei tanti lettori sparsi nei borghi più nascosti di questo Sud subappennico. Tenda o tappeto volante per molte programmazioni, che altrimenti sarebbero rimaste nei confini più limitati della prossimità. Ma anche mantello per osare o muleta per stimolare.

Certo, c’è stato e continuerà ad esserci chi con le sue pagine ci avvolge dei fiori, la frutta o la verdura; e chi ancora conterà sui residui ammoniacali dei loro inchiostri per rendere più brillante la pulizia dei vetri: siano essi di vetrine commerciali, di parabrezza automobilistici o di finestre condominiali. Ma di sicuro non si contano quanti conservano con cura, con orgoglio e con gelosia i ritagli di articoli emozionanti e di foto celebrative del quotidiano più famigliare del Sud.

Quel ‘fazzoletto’, a lungo utilizzato come l’inganno di Jago ad Otello, un gran signore meridiano, Giuseppe Giacovazzo, ne fece dichiarazione d’amore per la Puglia e la Basilicata e ‘cuore’ di una passione che non riusciva ad essere contenuta tra quei fogli non ancora in formato ‘tabloid’.

gazzetta del mezzogiorno

Qual fazzoletto oggi può diventare ‘pochette’, da esibire con eleganza e foulard per nobilitare nuovi sguardi e rinnovate prospettive su un Mediterraneo indubbiamente più vivace, più intraprendente e decisamente più multietnico.

In definitiva, uno stendardo da esibire sulle rotte di un’informazione più incisiva e più libera da quei legami ambigui e controversi, che ne avevano segnato e caratterizzato il comando ‘uncinato’ della compagine proprietaria siciliana.

Una vera e propria ‘bandiera’ da sventolare con ritrovata serenità, proprio come accade quando a manifestare gioia e felicità sono i consessi plurali di comunità e aggregazioni intergenerazionali. La piattaforma diffusa su cui esercitare dialogo, confronto e integrazione sociale.

Se solo un moto diffuso d’Amor loci riuscisse a trasformarsi in autentico e reale Genius loci!

(gelormini@gmail.com)

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Pubblicato sul tema: Crisi Gazzetta del Mezzogiorno Emiliano sollecita il Governo