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Discarica di Giardinetto
M5S interrogazione ai Ministri

Sulla "Discarica di Giardinetto (Fg)" il Movimento 5 Stelle torna alla carica, dopo aver incassato - a fine ottobre scorso - la risposta dell'Assessore all'Ambiente della Regione Puglia, Domenico Santorsola, sollecitato dall'On. Giuseppe d'Ambrosio, Presidente della Giunta delle Elezioni - Camera dei Deputati, in cui si confermava la gravità nello "stallo" della stuazione con la richiesta formale d'intervento a Provincia di Foggia e Comune di Troia.

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E questa volta i rappresentanti locali del Movimento pentastellato lo fanno, attraverso i loro colleghi senatori a Palazzo Madama, con un'interrogazione parlamentare, di cui si riporta il testo integrale:

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-04949

Pubblicato il 10 dicembre 2015, nella seduta n. 551

DONNO , BERTOROTTA , CAPPELLETTI , SANTANGELO , GAETTI , MORONESE , PUGLIA - Ai Ministri della Salute e dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

in località Giardinetto, nel comune di Troia (Foggia), è sito un opificio dismesso con residui di rifiuti di lavorazione e materiali abbandonati di varia natura e pericolosità;

secondo quanto riportato nella "Relazione sulla discarica di Giardinetto presso l'ex fornace ala rdb di proprietà Fantini" della commissione consiliare di studio del Comune di Troia, nominata dal Consiglio comunale con delibera n. 58 del 6 dicembre 2007, «dalla documentazione catastale, dai rilievi cartacei e dal sopralluogo effettuato, è emerso che l'area di proprietà della Ditta I.A.O. su cui è ubicato l'ex stabilimento dell'Ala Fantini si estende su una superficie complessiva di Ha 42.60.84, individuata dalle particelle 19-23-25-57-104-118-119-120-121-122-180-228-318-391 del foglio n. 30»;

le controversie legali legate alla discarica hanno avuto inizio nel 1999, con il sequestro dell'intera area di proprietà della I.A.O. Srl. Per far luce sulla vicenda, erano state avviate le indagini preliminari, a cui seguivano dei rinvii a giudizio;

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considerato che, per quanto risulta agli interroganti:

secondo la ricostruzione cronologica effettuata dal comitato cittadino di Troia "Salute e territorio", in data 17 luglio 2007, la I.A.O. Srl comunicava alle competenti autorità amministrative (Comune di Troia, Provincia di Foggia e Regione Puglia) la consistenza dei rifiuti presenti nel sito (circa 47.000 tonnellate tra pericolosi, non pericolosi, da definire e non decifrabili) e la programmazione sperimentale di tipo analitico volta ad evidenziare l'eventuale stato di contaminazione delle matrici ambientali;

la ricostruzione evidenzia che il 28 maggio 2008, «L'Arpa Puglia di Bari presenta alla Regione Puglia, Provincia di Foggia, Arpa Puglia di Foggia, Comune di Troia, Comandante dei Carabinieri di Troia e alla I.A.O. s.r.l., una relazione sugli esiti ottenuti dalle prove sui campioni prelevati all'interno del sito: su 14 complessivi, 2 risultano rifiuti non pericolosi, 6 da inertizzare o sottoporre a processo di recupero materia ed i restanti 6 rifiuti pericolosi». Inoltre, il 10 luglio 2008, «la I.A.O. s.r.l. trasmette alla Regione Puglia, Provincia di Foggia, Arpa Puglia Direzione Generale di Bari, Arpa Puglia Dipartimento di Foggia, ASL FG/3 di Troia, Comune di Troia, l'Indagine Analitica Preliminare, nella quale classifica il sito come "potenzialmente contaminato"»;

il 1° dicembre 2009, «i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza, su disposizione della procura della Repubblica di Lucera, sequestravano un'area di 340.000 mq. in cui sono stati riversati, nel sottosuolo, 250.000 tonnellate di rifiuti speciali e tossici e 8 capannoni con copertura in amianto. Tre persone denunciate. L'area è quella di Giardinetto di proprietà della I.A.O. s.r.l»;

da un articolo di stampa del 23 gennaio 2015 pubblicato su "affaritaliani" si apprende che veniva «emesso il dispositivo di sentenza relativo al Processo Giardinetto presso l'ex Tribunale di Lucera dal Collegio giudicante (…) Ascoltate le arringhe difensive dei legali degli imputati accusati a vario titolo, insieme all'azienda I.A.O Srl di falso ideologico e disastro ambientale per fatti risalenti al 1999, il giudice ha pronunciato sentenza di assoluzione nei confronti di Vito Balice e Vincenzo Piccirillo perché il fatto non sussiste. Estinti per prescrizione, invece, le imputazioni di reato a carico di Giuseppe De Munari»;

a giudizio degli interroganti è evidente la grave situazione di disagio sanitario ed ambientale in cui versa la cittadinanza e l'intero territorio di Troia anche in considerazione di quanto diffuso in data 9 settembre 2015 dal sito on line "immediato" riguardo all'allarmante tasso di mortalità nel foggiano, «nell'area di Troia, dove insiste peraltro una discarica mai bonificata (Giardinetto), ad essere colpiti sono il colon-retto, l'esofago, il sistema immunitario e cardio-circolatorio»,

M5S Sos equitalia
 

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;

se non intendano, nei limiti delle proprie attribuzioni, attivarsi con urgenza, sollecitando le amministrazioni locali competenti, affinché sia operata un'immediata bonifica e messa in sicurezza del sito, nonché dell'intera area interessata, allo scopo di tutelare lo stato della salute e della sicurezza umana, nonché il paesaggio, le coltivazioni e i terreni circostanti;

se, sulla base della situazione e considerato il dettato normativo del decreto legislativo n. 195 del 2005, non ritengano opportuno assumere, nell'ambito delle rispettive competenze e fatte salve le specifiche attribuzioni regionali, le opportune iniziative di divulgazione dell'informazione ambientale riguardante l'aria, l'atmosfera, l'acqua, il suolo e il territorio circostante il comune di Troia;

se abbiano adottato o intendano adottare misure di competenza che evitino la sistematica violazione delle vigenti norme in materia ambientale, di trattamento dei rifiuti e di tutela del territorio.

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato in precedenza: Giardinetto, la discarica Solo un brutto sogno!

                                       Capitanata sotto assedio Odori nocivi e rifiuti tossici