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FI, Berlusconi firma la cacciata: “Fitto definitivamente fuori”.
Bari – Forse è il destino dei delfini di Silvio Berlusconi, di Angelino Alfano come di Gianfranco Fini, ma quella che l’ex premier sigla dal PalaFiere di Lecce è molto di più della cacciata di Raffaele Fitto: “C'è chi ha fatto un’ operazione di disturbo, una piccola operazione senza alcun senso politico e senza speranza. Qualcuno voleva andare oltre, ma per me è andato definitivamente fuori”, pone il sigillo finale al divorzio con il leader dei Ricostruttori, nei fatti già consumato da tempo.
E lo fa dal Salento, cuore della roccaforte fittiana, senza mai nominare apertamente il Vicerè di Maglie: "Mettere in campo un piccolo partito significa sottrarre voti al centrodestra. Non funziona chiamarsi lealisti o ricostruttori, in Italia chi vota contro i candidati del suo partito è chiamato traditore”. La replica è secca: “Sei tu fuori dalla realtà. Fuori dalla rivoluzione liberale. Fuori dalle speranze del 1994. Peccato. Sei dentro un triste bunker nel quale ti sei voluto rinchiudere”.
È il secondo round di un corpo a corpo a distanza, cominciato con il “Fitto chi?” lasciato cadere dall’ex Cavaliere davanti ai giornalisti. È l’ultimo atto di un sodalizio iniziato con le Europee del 1999, per Raffaele trampolino di lancio per le Regionali del 2000, che lo incoronano Governatore: “Un cavallo di razza” secondo la definizione dell’inquilino di Palazzo Grazioli, che qualche anno dopo lo vorrà con sé nell’esecutivo e ne respingerà le dimissioni anche dopo la sconfitta di Rocco Palese, nel 2005. Fitto non dimentica: “Prima dici “Raffaele l’amico dei momenti difficili”, e poi “Fitto chi”? Prima dici “Nazareno” e “Forza Renzi” e poi lo accusi di volere una deriva autoritaria. Prima dici Schittulli e poi sostieni la Poli Bortone. Prima dici “centrodestra unito” e poi lo dividi. Caro Silvio, ormai ti sei abituato a dire una cosa e a farne un’altra, per noi coerenza e memoria sono valori”, gli manda a dire. Poi l’affondo: “Dopo due giorni di flop evidenti a tutti, è andato annullando uno o due eventi, annullando le sue presenze, e nascondendo le immagini delle sedie vuote. Siamo di fronte a una conclusione pessima di un’esperienza politica e abbiamo necessità di mettere in campo un segnale di cambiamento, a partire da queste elezioni”.
In platea il commissario “bulldozer” Vitali, ma anche la sua vice Federica De Bendetto e Pietro Iurlaro. Francesco Schittulli osserva a distanza, impegnato nel teleduello su Sky con gli sfidanti Michele Emiliano ed Antonella Laricchia. Vuoto il leggìo di Donna Adriana, invece, al fianco di Berlusconi sul palco: “Uno dei due ministri più efficienti del primo governo del '94”, dice di lei l’uomo d Arcore, “Abbiamo ritenuto di chiederle un sacrificio e abbiamo fatto un passo indietro come Fi per chiedere a lei che militava in un altro partito di essere il candidato. Lei è la persona giusta per tutto il centrodestra”. E se la roulette dei sondaggi vede come unica certezza la pole dell’aspirante Sindaco di Puglia, la partita è tutta da giocare, come dimostrano i rumours su un’imminente varo dal notaio della nuova formazione intestata all’ex Ministro per gli Affari regionali. L’ex enfant prodige venuto dal Tacco non ha più i galloni di delfino e si sente: “Il 31 maggio è il nostro primo appuntamento elettorale, per Berlusconi sarà l’ultimo”.
(a.bucci1@libero.it)