Giunta Regionale approva il ReD: contrasto povertà e reinserimento sociale
Il Reddito di dignità approvato dalla Giunta Regionale pugliese. Tutte le informazioni
Affrontare la crisi in maniera dignitosa, per provare ad uscirne, trovando il modo di essere utili: questo l'obiettivo che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, assegna al Reddito di dignità (Red), la misura di contrasto alla povertà e reinserimento sociale varata dalla Giunta regionale.
"Non c'è alcun intento di consentire a nessuno di vivere senza lavorare - afferma con forza Emiliano - anzi c'è quello di togliere gli alibi a quelli che chiamo professionisti dell'assistenza". Per cui, nessuna forma di assistenzialismo, ma uno strumento per consentire a tutti i cittadini di far fronte a una situazione critica che giorno dopo giorno assume carichi sempre più isopportabili, soprattutto per le fasce deboli della comunità.
Sono due i primi avvisi pubblici: quello destinato ai cittadini e quello ai soggetti che ospiteranno i tirocini. ReD prevederà un contributo fino a 600 euro mensili per circa 60mila pugliesi ogni anno, ovvero 20mila nuclei famigliari.
Inoltre, il provvedimento prevede anche uno scambio virtuoso tra beneficiari e comunità, attraverso la prestazione di lavori e la partecipazione a corsi di formazione.
ReD chi può accedervi - Possono accedere al Reddito di Dignità regionale, tutte le persone e tutte le famiglie residenti in Puglia da almeno dodici mesi dalla data di presentazione della domanda. Possono beneficiare del ReD solo soggetti e nuclei familiari con Isee inferiore a 3mila euro annui. Inoltre è necessaria la disponibilità a sottoscrivere il patto individuale di inclusione sociale attiva.
Possono accedervi anche i cittadini comunitari, ovvero i cittadini stranieri con regolare permesso di soggiorno, ma solo se questi possono dimostrare di avere la propria residenza in un Comune pugliese da almeno dodici mesi.
ReD come funziona - Sulla piattaforma è attivo un catalogo per i soggetti ospitanti (pubblici, privati e del privato sociale), ovvero quei soggetti che sono interessati a ospitare progetti di tirocinio per l’inclusione e altri progetti di prossimità.
Una volta individuati i destinatari del ReD, dopo una meticolosa di istruttoria su piattaforma informatica, questi sono invitati dal Comune di riferimento, grazie a un’équipe multi professionale, coadiuvata dal Servizio sociale professionale e dal Centro per l’Impiego territoriale, a definire il proprio patto individuale di inclusione sociale attiva. Ogni patto individuale contiene sia obiettivi di inclusione, sia altri obiettivi mirati a ridurre il rischio di marginalità per l’intero nucleo familiare. Il patto tiene conto delle preferenze e dei fabbisogni del richiedente, anche rispetto all’adeguatezza tra il soggetto e il tipo di progetto di tirocinio.
ReD come fare domanda - I cittadini dovranno obbligatoriamente presentare la domanda per il ReD, attraverso la piattaforma telematica e possono farlo o direttamente con propri mezzi, oppure attraverso gli sportelli dei CAF e dei patronati abilitati. La procedura è aperta, “a sportello”, è completamente dematerializzata.
ReD quali tirocini e come proporli - Possono proporre progetti di tirocinio per i beneficiari del ReD, tutti i soggetti pubblici e privati con personalità giuridica (con esclusione, dunque, delle persone fisiche), dotate di autonomia operativa e che abbiano almeno una sede operativa sul territorio regionale pugliese.
Essi andranno a popolare un Catalogo di ambito territoriale distinto in 3 Sezioni: Tirocini per l’Inclusione - Soggetti pubblici; Tirocini per l’Inclusione - Soggetti privati; Progetti di sussidiarietà e prossimità nelle comunità locali - Soggetti Privati. Ciascun soggetto proponente definisce le sedi di svolgimento del progetto e dei relativi tirocini.
Ogni sede indicata verrà automaticamente attribuita nel Catalogo dei “Progetti di tirocinio per l’inclusione sociale e Progetti di Sussidiarietà” dell’Ambito territoriale in cui è ubicata la stessa. La presentazione del progetto avviene esclusivamente mediante piattaforma informatica dedicata nel Portale http://www.sistema.
(gelormini@affaritaliani.it)