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Il diritto alla bellezza e la
responsabilità delle parole

Il contributo di Valentino Losito sul tema “Il diritto alla bellezza” all'inaugurazione a Palo del Colle (Ba) del Centro Antiviolenza “Le Rose di Atacama"

Il contributo di Valentino Losito sul tema “Il diritto alla bellezza” all’incontro che si è tenuto nel Palazzo Comunale di Palo del Colle (Ba), in occasione della inaugurazione del Centro Antiviolenza “Le Rose di Atacama". 

Frida Atacama
 



di Valentino Losito

Cosa ha da dire un giornalista sul diritto alla bellezza? Il cronista è quasi sempre chiamato a raccontare il contrario: violenza, soprusi, prepotenze. E’ il nostro modo di stare nel dolore del mondo, perché ci tocca “narrare” il fragore dell’albero che cade più che il silenzio dei mille alberi che crescono.

Ma quando si tratta di violenza contro le donne, non sempre si riesce a denunciare tutto l’orrore. Perché molte donne continuano ogni giorno ad essere uccise (oltre 100 ogni anno in Italia), ma anche molestate, perseguitate, aggredite, picchiate, sfregiate e molto spesso nel buio, nel silenzio, nel mutismo.

Frida Kahlo 2
 

E allora, una volta di più, il compito del giornalista è quello di svelare, cioè di togliere il velo da tutte le scomode realtà che ogni tipo di potere vuole tenere nascoste. Non solo il potere politico, economico o religioso, ma anche il potere della paura, della rassegnazione e dell’indifferenza che continuano a velare le violenze contro le donne.

Ma nei confronti della bellezza abbiamo anche dei doveri, quello, per esmpio, di sottrarla al demone della fretta, della banalità, della superficialità. E qui torna la responsabilità di chi usa le parole. Le parole vanno usate con attenzione. Sono fragili come la bellezza e vanno maneggiate con cura. Perché nel raccontare la violenza non finiscano con l’esaltarla e per ferire la bellezza più di un’arma affilata.

Le donne, gli uomini, tutte le persone, meritano rispetto: negli atti come nelle parole. Ma è soprattutto nei confronti delle parole e delle narrazioni del nostro presente, con tutte le sue problematicità e complessità, che la nostra responsabilità deve farsi inflessibile.

Frida fiori
 

Le parole richiedono la responsabilità di chi sa che con esse non si stanno solo raccontando delle cose, ma si sta misteriosamente sfiorando la vita delle persone e la loro anima.

Ha scritto Erri De Luca che “più che perdita di senso della parola, nei nostri tempi c’è una perdita di responsabilità della parola e cioè la parola è diventata prevalentemente pubblicitaria, cioè deve servire in quel momento esaltare il proprio argomento e il proprio prodotto, ma poi non porta a nessuna responsabilità. C’è una domanda di parole consistenti, che portino responsabilità e non siano solo di semplice comunicazione, che facciano avvenire uno scambio tra le persone che parlano e quelle che ascoltano".

"C’è uno spazio, una domanda, per la parola, per la parola giusta, per la parola esatta, per quella che coinvolge. Cerchiamo di difendere la nostra integrità di persone anche attraverso il linguaggio, usando quello appropriato, il linguaggio più giusto, c’è una giustizia nelle parole, o una ingiustizia, che dobbiamo riconoscere e dobbiamo rivendicare”.

Di struggente bellezza

Ho smesso di contare le volte in cui,  

Frida fiori2
 

arrivata alla seconda riga,
ho cancellato e riscritto tutto nuovamente.
Cercavo un inizio ad effetto,
qualcosa di poetico e vero allo stesso tempo,
qualcosa di grandioso, ma agli occhi.
Non ci sono riuscita.
Poi ho capito,
ricordando ciò che non avevo mai saputo:
che per i grandi cuori
che muoiono nel corpo
ma che continuano a battere nel respiro della notte,
non ci sono canoni o bellezze regolari,
armonie esteriori,
ma tuoni e temporali devastanti
che portano ad illuminare un fiore,
nascosto,
di struggente bellezza.   

Dipingo i fiori per non farli morire.

(Frida Kahlo)

 

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Pubblicato sul tema: Patrizia Rossini Nina e l'amore violento                                

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