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Lite Emiliano-Lezzi, dopo gli insulti chieste le dimissioni del Ministro

Volano gli stracci sul caso TAP tra il ministro Barbara Lezzi e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ne chiede le dimissioni. IL VIDEO.

Per avere un quadro più completo di quanto successo in conferenza stampa, dove "sono volati gli stracci" tra il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, e il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, sarà bene guardare i venti minuti dell'intero video odierno, e non solo i circa due minuti più "accesi". Alla fine dei quali, arriva anche la richiesta da parte del Governatore delle dimissioni del Ministro, per aver contraddetto il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, sul caso TAP.

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Il botta e risposta tra il ministro cinquestelle e il presidente Emiliano (Pd), si è "incattivito" sul tema Tap, allorquando l'esponente salentina del Governo ha parlato di "bella sceneggiata", riferendosi all'appello fatto su facebook da Emiliano, al pentastellato Alessandro Di Battista, riguardo al futuro di Tap.

Il presidente ha replicato dandole della "maleducata", dicendole di aver "portato offesa alla Regione Puglia" e chiedendole di scusarsi. Il litigio è avvenuto mentre i due erano seduti fianco a fianco nella sede della presidenza della Regione Puglia a Bari, durante una conferenza stampa convocata al termine di un incontro sul progetto del nodo ferroviario di Brindisi.   

Il corto circuito è stato innescato da una domanda dei giornalisti al ministro Lezzi a proposito proprio del post del governatore pugliese con la richiesta di aiuto a Di Battista (che aveva previsto due settimane per risolvere il caso TAP), per spostare l'approdo del gasdotto più a nord della zona turistica di Melendugno dove è invece previsto.

"È stata una bella sceneggiata quella del presidente Emiliano perché Alessandro Di Battista - ha detto il ministro - è a diversi chilometri da qui, e non è al governo. Stiamo lavorando per bloccare l'opera.  Abbiamo sempre sostenuto che Tap non è un'opera strategica per il nostro Paese. Quello che ho detto in questo mese e mezzo che siamo al governo, è che quest'opera è vincolata da un trattato internazionale. È una questione complessa da affrontare, non è una barzelletta, non è una chiacchiera, non è un post su Facebook, si deve lavorare molto seriamente".

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"Capisco che una contestazione possa sconvolgere il ministro fino al punto da farla andare fuori giri - le ha replicato Emiliano mentre il ministro lasciava polemicamente il tavolo - però si dovrà abituare, perché governare significa alle volte anche essere contestati. Il ministro oggi ha offeso la Regione Puglia con accuse farneticanti".

Il governatore ha poi accusato la ministra di avere reso pubblico l'incontro odierno (che era dedicato allo snodo ferroviario dall'aeroporto di Brindisi), che avrebbe dovuto rimanere riservato, convocando la stampa perchè, "Evidentemente - ha detto - aveva già intenzione di fare questa sceneggiata intollerabile". Ha quindi annunciato che presenterà le sue "Lamentele al presidente del Consiglio, per questo evento che considero veramente fuori da ogni considerazione".

A questo punto la ministra è tornata a sedersi accanto al presidente, che l'ha accolta augurandosi che fosse tornata "per scusarsi e ricominciare a fare il ministro", ma la lite è continuata con Lezzi che ha sottolineato "la presunzione del presidente di imbeccare il premier Conte su un eventuale rimprovero, che dovrebbe essere rivolto a questa persona".

"Sono turbata non dalle contestazioni subite, ma dalla scostumatezza istituzionale del presidente Emiliano - ha sottolineato con piglio il ministro - che è stato accolto da tutti i ministri di questo Governo e che ha preferito by-passarli", tirando in ballo Di Battista. "Il Movimento 5 Stelle con il presidente Emiliano non ha nessuna complicità - ha aggiunto la ministra rispondendo ad Emiliano che l'accusava di parlare a titolo personale e non a nome del Movimento".

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"Noi siamo profondamente oppositori delle politiche di Emiliano su tutti i fronti - ha precisato Lezzi - sia con il suo partito a livello nazionale, che è il Pd, che qui in Regione. Non esiste alcuna chiamata che lui fa al presidente Conte per redarguire il ministro, ma stiamo scherzando, e io sarei la maleducata istituzionale".

Barbara Lezzi è quindi andata via, mentre Emiliano l'ha nuovamente accusata, non solo di avere fatto: "Una chiassata, ma anche di avere contraddetto ciò che il Presidente della Repubblica aveva affermato, non rispondendo a domande di giornalisti, ma in un discorso ufficiale in Azerbaijan" su Tap.

"Il ministro - ha detto Emiliano - non si rende conto di che cosa ha combinato oggi. Mancare di rispetto al Presidente della Repubblica in questa maniera così plateale non è consentito, neanche ad un ministro inesperto che da poco ha preso le funzioni. Si deve dimettere".

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: Brindisi, raccordo ferroviario con l'aeroporto e lettera a Conte di Emiliano

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