PugliaItalia
Museo Castromediano - Lecce si riapre tra incroci contemporanei e mediterranei
Con la presentazione di “Cinque Bachi da setola e un bozzolo” (1969) di Pino Pascali, il 22 giugno riapre il Museo Castromediano di Lecce.
Con la presentazione di “Cinque Bachi da setola e un bozzolo” (1969), l’opera che nel 2018 è stata acquisita al patrimonio della Fondazione Pino Pascali, il 22 giugno alle ore 21 si darà corpo all’opening del Museo Castromediano di Lecce, che riapre al pubblico dopo un accurato restauro degli spazi e una rinnovata visual identity.
Per questo evento, la città di Lecce ospiterà la prima tappa di un tour “artistico” del capolavoro di Pascali, che toccherà punti nodali dell’intero territorio pugliese, in diretta connessione con i grandi attrattori culturali regionali, tra i quali Castel del Monte, a significare quanto l’opera sia diventata parte del patrimonio culturale condiviso di tutta la Puglia e del Mezzogiorno. Al termine del viaggio, l’opera di Pino Pascali troverà definitiva collocazione nella sala dedicata della Fondazione Pascali a Polignano a Mare. Il tour si svolge nell’ambito del progetto #Pascali50.
Cinque Bachi da Setola e un Bozzolo è una delle opere più iconiche e importanti della produzione di Pino Pascali, dove l’artista utilizza nuovi materiali della società industriale- ovvero una serie concentrica di scovoli in nylon di comune uso domestico - a simulare in scala gigante dei bachi da seta striscianti, come meraviglia della natura. Ancora oggi l’installazione, tra le più importanti dell’artista, conserva tutta la sua carica rivoluzionaria e una freschezza sbalorditiva esattamente come nella prima apparizione a Parigi nel febbraio del ’68, subito dopo a Roma presso la Galleria l’Attico e in seguito, dopo la scomparsa di Pascali, in prestigiose sedi pubbliche in Italia e all’estero.
Sono trascorsi 50 anni dalla scomparsa di Pino Pascali, l’11 settembre 1968 e, per omaggiare questo grandissimo artista pugliese, la Fondazione che porta il suo nome, con sede a Polignano a Mare, ha avviato lo scorso ottobre 2018 un anno di celebrazioni attraverso talk, workshop, incontri, mostre, convegni, nel segno della memoria.
L’incrocio nel segno della modernità sarà un’occasione imperdibile, per il pubblico, per riconnettersi con i nuovi ambienti del Museo leccese, attraverso un dialogo serrato con l’arte contemporanea (da Pino Pascali al presente), la musica e un innovativo spazio per il design. Per cui, si può dire che con i suoi 150 anni di storia, il Castromediano si prepara ad essere il museo più contemporaneo di Puglia.
“Alla città di Lecce e al Salento - ha sottolineato Loredana Capone, Assessore all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia - oggi non restituiamo semplicemente un museo, restituiamo un pezzo di storia e un luogo dove viverla, consumarla, abitarla. Con tecnologie innovative e immersive. Più smart e accessibile, dagli anziani fino ai bambini. Perché la cultura non può essere per pochi né solo appannaggio di chi può permettersi di comprare un biglietto, al contrario, è diritto di tutti e un’arma potentissima per abbattere i muri contemporanei, a favore dell’incontro e del dialogo”.
“E per la Regione Puglia era ed è tutta lì la sfida - ha precisato l’assessore Capone - una sfida che non poteva certo compiersi in solitudine e limitandosi al mero restauro del Museo, ma lavorando insieme ai singoli territori, alle istituzioni, gli operatori, le associazioni locali, per un piano di gestione a lungo termine del patrimonio. In sostanza abbiamo voluto rovesciare la medaglia: non più prima il restauro e poi, forse, un’idea di fruizione, ma il restauro in funzione del progetto di fruizione. È stato un percorso lungo ma oggi, finalmente, raccogliamo i primi frutti e sono frutti che sanno delle nostre comunità, e di futuro”.
Tante le novità che saranno svelate il 22 giugno, quando tutti gli spazi del Museo saranno restituiti alla città di Lecce, con una serie di interventi site-specific concepiti per permettere una fruizione innovativa e visionaria dei 5.000 metri quadri di spazi espositivi completamente rinnovati. A partire dalla collaborazione del Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura,che ne ha assunto la cogestione con la Provincia di Lecce, divenendo un originale modello gestionale a livello nazionale.
L’inaugurazione sarà una grande festa aperta alla città, all’insegna della musica e del mare col concerto dell’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento OLES - diretto da Carolina Bubbico con Eliseo Castrignanò - in un percorso musicale “nomade” tra Salento, Africa, Palestina, Bulgaria, Grecia sino ad arrivare in Brasile e in Messico.
La visita negli spazi museali si aprirà con lo spettacolo de La Notte della Taranta ispirato all’opera Bachi da setola dell’artista Pino Pascali. Le coreografie del Corpo di ballo La Notte della Taranta, sulle note di “Pizzica di Stifani”, racconteranno il minimalismo mediterraneo, tra materiali pop e immaginario trasmediale, di Pascali. In scena i ballerini Laura Boccadamo, Cristina Frassanito, Francesca Sibilio, Carla Del Giudice, Marco Martano, Stefano Campagna, Francesco Bax e Nick Simonetti. I musicisti coinvolti sono: Stefania Morciano, Peppo Grassi e Leonardo Cordella.
La serata sarà introdotta dall’intervento “Musei beni nostri” di Giuliano Volpe (Consiglio Superiore dei Beni Culturali) e dai saluti di Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale, Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Loredana Capone, assessore all’industria turistica e culturale della Regione Puglia, Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce, Carlo Salvemini, sindaco della Città di Lecce, Thalita Vassali, direttore servizio gestione e valorizzazione dei musei e dei luoghi della cultura, Mibac, Maria Piccarreta, soprintendente archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi Lecce e Taranto.
Le principali opere in mostra:
– Cinque bachi da setola e un bozzolo di Pino Pascali, capolavoro della scultura internazionale del XX secolo. L’opera, tra le più significative dell’artista pugliese scomparso prematuramente nel 1968, è stata acquisita di recente dalla Regione Puglia dalla Collezione Fabio Sargentini per la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare. Lecce è la prima tappa di un tour che toccherà punti nodali dell’intero territorio pugliese, in diretta connessione con i grandi attrattori culturali regionali, tra i quali Castel del Monte, a significare quanto l’opera sia diventata parte del patrimonio culturale condiviso di tutta la Puglia e del Mezzogiorno. Al termine del viaggio, l’opera troverà definitiva collocazione nella sala dedicata della Fondazione Pascali a Polignano a Mare. Il tour si svolge nell’ambito del progetto Pascali50, le celebrazioni a 50 anni dalla scomparsa dell’artista.
– The Human Tools, film dell’artista Nico Angiuli curato e promosso da Cittadellarte – Fondazione Pistoletto in stretta partnership con il Museo Sigismondo Castromediano. L’opera è tra i progetti vincitori della III edizione del bando Italian Council (2018), concorso ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo. Angiuli partendo dal significato della parola robot, dal ceco robota, letteralmente schiavo o lavoratore forzato, sviluppa un’indagine sul corpo, vivo o macchinico che sia, inteso come attrezzo: dallo schiavismo antico alle sex dolls dotate di AI sino all’indottrinamento di stampo politico, o industriale con il fenomeno “tutto nuovo” degli Islaves.
– La colonnina di Patù e l’archeologia dei Messapi. L’estrema sintesi ed il condensato del racconto del passato di questa terra è un reperto, testimone eccezionale di tre degli elementi maggiormente connotanti gli antichi abitanti di questa terra, i Messapi, vale a dire l’andar per mare, la lingua scritta e l’espressione del sacro. Oggetto di per sé parlante con il suo ruolo identitario, espressione di una civiltà, quella messapica, che a un certo punto della storia – magari ancora un po’ confuso e nebuloso – in queste terre si forma, si distingue e si differenzia da civiltà altre. E lo fa con gli apporti dal mare, con l’arrivo di genti, oggetti, merci, idee, religioni, miti, tecnologie, immagini, alfabeti. Questo piccolo lacerto di quella che doveva essere una colonnina votiva lo racconta senza tutte le parole che oggi gli archeologi hanno bisogno di utilizzare. Così semplicemente, con pochi graffi su un pezzo di pietra, alcune navi e una sequenza di lettere che ne fanno un capolavoro dell’arte antica.
– Samar, un video-mapping di Hermes Mangialardo, che deforma la facciata del museo Castromediano per rappresentare visivamente il viaggio musicale orchestrato da Carolina Bubbico durante il concerto inaugurale. Di volta in volta sarà come essere catapultati nei luoghi da lei evocati, tra suq e bazar, fino alle pianure bagnate dal Danubio e poi oltre sino al sole del Brasile, con il mare – che unisce popoli e culture – a fare da filo conduttore.
– Memore Muto. Installazioni sonore sperimentali negli spazi del museo, realizzate con il coordinamento di CoolClub. Il progetto rientra nel festival Sud-est indipendente ed è finanziato da Mibac attraverso il Fondo unico dello Spettacolo e da Regione Puglia nell’ambito del bando triennale sullo spettacolo dal vivo. Il sound artist Francesco Giannico propone un’installazione sonora nella sala che ospita i Bachi di Pascali, a conferma che l’arte contemporanea sollecita confronti dialettici tra differenti linguaggi.
– Opere in cantiere. Il merchandising identitario è modello di raccolta di produzioni creative, capaci di narrare i simboli e le vestigia dell’arte di un territorio. Di più: il design contemporaneo può diventare azione positiva nel suo incontro con le collezioni ed i simboli del passato. Il primo risultato del progetto “Merchandising museale”, che il Teatro Pubblico Pugliese ed il Polo biblio-museale di Lecce stanno realizzando, sarà l’esposizione di opere inedite di design in occasione della riapertura del Museo, selezionate grazie a una call pubblica.
Tutti i progetti saranno accessibili gratuitamente, dal martedì alla domenica dalle 9 alle 24, il martedì dalle 15 alle 24, fino al 31 agosto.
Il progetto è realizzato dalla Regione Puglia - Assessorato all’industria turistica e culturale, Gestione e valorizzazione dei beni culturali – Dipartimento Turismo, Economia della cultura e valorizzazione del territorio, dal Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura nell’ambito del Piano Strategico Piiil Cultura e dalla Provincia di Lecce.
(gelormini@affaritaliani.it)
-------------------------
Pubblicato in precedenza: Lecce, la rinascita del Museo 'Sigismondo Castromediano'