Nuovo Ospedale di Taranto
Bufera politica prima d'avviarsi
Tra i primi a diffondere una dichiarazione sulla piega che sta prendendo la vicenda della costruzione del nuovo Ospedale di Taranto è stato il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale, Michele Mazzarano, che ribadisce la ferma volontà della Regione Puglia a procedere con l'avvio per la realizzazione dei due nuovi ospedali pubblici di Monopoli e di Taranto nel minor tempo possibile: "La polemica sulla procedura di Via per la realizzazione del nuovo ospedale di Taranto sembra una questione di lana caprina, sollevata ad arte, forse da chi coltiva il recondito desiderio di far fallire il progetto".
E poi aggiunge: "Stiamo monitorando da tempo il rigoroso rispetto delle norme e del cronoprogramma per evitare che non si perda un centesimo del finanziamento. Abbiamo esercitato la nostra funzione di controllo con innumerevoli audizioni in Commissione Sanità per costringere l'Asl ad ottemperare al rispetto delle norme, delle procedure e dei tempi. Ora, alla vigilia della cantierabilità del progetto, assistiamo increduli ad una disquisizione fatta di cavilli burocratici che in realtà nasconde il desiderio di far fallire il progetto".
"E del resto non sarebbe la prima volta. Le direttive in materia - continua Mazzarano - non prevedono la valutazione di impatto ambientale in riferimento alla realizzazione di un ospedale. L'ospedale San Cataldo è un opera troppo necessaria a Taranto per essere fermata dai cavilli burocratici. In particolare - aggiunge - voglio ricordare come il nostro territorio sia vittima di una conclamata emergenza sanitaria, e che quindi i cittadini hanno il diritto non solo ad avere nel minor tempo possibile un nuovo grande ospedale pubblico, ma anche a non essere presi in giro, come troppo spesso è accaduto in passato".
Sul tema è intervenuta anche la consigliera regionale di Forza Italia, Francesca Franzoso: "Sorprende la reazione scomposta e nervosa del professor Giorgio Assennato in merito alla vicenda del nuovo ospedale di Taranto. Una polemica, quella del direttore generale di Arpa Puglia, pretestuosa e surreale, così come lo è, d'altronde, tutto il bailamme di dichiarazioni a cui in questi giorni stiamo assistendo e che non fa altro che disorientare l'opinione pubblica".
"Tanto più - rincara Franzoso - se a seminare confusione sono posizioni provenienti da organi tecnici. Per dovere di verità esplicito quanto evidentemente erroneamente interpretato dal prof. Assennato: essere funzionali agli organi politici non significa essere, cito testualmente, "alla mordacchia del potere politico", tutt'altro. Vuol dire fornire le relative soluzioni tecniche, conformi alle leggi sovraordinate, rispetto agli indirizzi degli organi politici.
"Agevolare, con l'apporto di competenze tecnico-scientifiche, i percorsi operativi. Elaborare risposte nell'alveo della legge affinché le attività, programmate per il bene della collettività, possano essere realizzate. Questo è chiaro e non soggetto a interpretazioni o distorsioni di sorta. Così come è chiaro che la prassi formale va rispettata dal politico come dal tecnico".
"E pare che, in questo caso specifico - prosegue - il DG Arpa abbia firmato un parere tecnico senza alcuna competenza funzionale (spetta al gruppo di lavoro e non al direttore Arpa) e non rispettoso della disciplina vigente (tra cui direttive europee e legge regionale ma non solo) su cui si è formato l'indirizzo degli organi politici per la realizzazione del nuovo ospedale".
"Tutte obiezioni già chiarite dalle posizioni del direttore del dipartimento mobilità, qualità urbana e opere pubbliche, ingegnere Barbara Valenzano. E ora si spengano le luci dei riflettori sulle polemiche infruttuose e si dia il via alla realizzazione di questa grande opera".
Più analitico sul fabbisogno di salute in città l'intervento del consigliere regionale dei Conservatori e Riformisti, Renato Perrini: “Il riordino della rete ospedaliera è sicuramente un atto necessario. Lo dicono i numeri, lo dice soprattutto la generale percezione dei cittadini di una sanità insufficiente, e usiamo un eufemismo, rispetto alla richiesta di salute. Un dato che segnala come gli ultimi dieci anni di amministrazione della sanità siano stati assolutamente fallimentari".
"Giova ricordare come sulla sanità si siano giocate le elezioni regionali del 2005, e, forse, qualcuno oggi dovrebbe dare atto a Raffaele Fitto di aver visto giusto, già allora. Ma guardiamo al futuro. aggiunge Perrini. "Riordino della rete ospedaliera non può fare rima con tagli indiscriminati ai servizi, ma deve significare riorganizzazione, razionalizzazione, riequilibrio. Ovvero eliminare gli sprechi dove ci sono e aumentare le dotazioni dove oggi sono carenti".
"Nella provincia di Taranto, dati del 2013 - precisa Perrini - si è registrata una mobilità regionale pari a 21mila casi, a cui si sono aggiunti gli 8.500 di quella extra-regionale. Bene, i criteri per il riordino devono essere quelli della attenta valutazione dei fabbisogni, dei dati epidemiologici che segnalano le esigenze specifiche di un territorio, e della qualità dei presidi operanti, considerando l'insieme delle strutture, pubbliche e private".
"Un fatto è certo: la provincia di Taranto non può subire ulteriori penalizzazioni ma, come ho avuto già modo di segnalare a Emiliano, al contrario, richiede interventi che puntino, pur con ogni necessaria razionalizzazione, ad azzerare la mobilità, e a garantire la massima qualità dei servizi. Ciò anche nella considerazione della particolare condizione di area interessata da gravi patologie correlate alle condizioni ambientali”.
(gelormini@affaritaliani.it)
-----------------------------
Pubblicato suòl tema: Ospedale di Taranto: ricostruzione della vicenda e dichiarazioni di Giorgio…