Ottai, 'Ridere rende liberi
Comici nei campi nazisti'
L’ultima risata
Comici ebrei nei lager nazisti
L’ultima risata nasce da una ricerca - i cui esiti complessivi sono pubblicati in un volume, Ridere rende liberi, in uscita presso Quodlibet - sulle sorti di alcuni comici ai quali si deve negli anni trenta la grandezza leggendaria del cabaret e dello spettacolo leggero mitteleuropeo, in particolare di quello berlinese.
In gran parte ebrei, come ebreo era il colore
La ghettizzazione: nell’
Il racconto scivola fra la narrazione in prima persona - la Berlino d’epoca rivissuta attraverso le memorie familiari; l’evocazione del repertorio storico - canzoni, ballate, sketch degli anni trenta; le testimonianze di carattere documentale e le riflessioni sul senso e sui paradossi della vicenda narrata ai quali si deve, negli anni trenta, la grandezza leggendaria del cabaret e dello spettacolo leggero mitteleuropeo, in particolare di quello berlinese.
La lettura/spettacolo L’ultima risata è tratto dal volume Ridere rende liberi. Comici nei campi nazisti, di Antonella Ottai, pp. 234. Quodlibet, gennaio 2016
Antonella Ottai ha insegnato presso il Dipartimento di Storia dell’arte e Spettacolo dell’Università “Sapienza” di Roma. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni sullo spettacolo italiano e internazionale degli anni Trenta, con particolare attenzione alle scene comiche (Coma a concerto. Il Teatro Umoristico nelle scene degli anni Trenta, Eastern. La commedia ungherese nello spettacolo fra le due guerre). Presso Sellerio, ha pubblicato un libro di racconti autobiografici, Il croccante e i pinoli.
1) È tutta colpa degli ebrei, Felix Hollaender, sulle note della Habanera dalla Carmen di Bizet, traduzione e libero adattamento di Franca D’Amato
Se diluvia o non piove mai,
se c’è una afa che ti fa sveni
se c’è vento o fa freddo assai
congelato pensi di morir.
S’è bel tempo o coperto è,
se la neve fitta cade giù,
se non basta manco un vin brulè,
o se invece c’è un bel cielo b
TUTTI
E’ degli ebrei, è degli ebrei,
la colpa è tutta quanta degli
la colpa è tutta degli ebrei,
è sempre e solo colpa degli ebrei.
In culo a chi? Ci vada lei!
Non lo capisce è colpa degli ebrei
Ci creda o no, non mentirei,
si sa che è solo colpa degli ebrei.
2) "Alla fine, siamo tutti figli di Adamo!... Almeno.... a partire dalla 2° fila". come disse il cabarettista Max Ehrlich, nel corso di uno spet
3) "Amici, benvenuti! Siete fortunati a essere qui questo pomeriggio. Qui abbiamo l’arte e gli artisti migliori dell’intera Germania. Qui potete ridere apertamente dei nostri scherzi. Qui c’è il teatro più libero del Reich. Fuori di qui, attori e pubblico sono terrorizzati perché hanno paura di finire in un campo di concentramento. È una cosa di cui noi non ci dobbiamo assolutamente preoccupare... " (presumibilmente, Werner Finck
4) "I trasporti per Auschwitz naturalmente ci stavano - e ci stavano ogni martedì - ma intanto bisognava anche ridere!" La brutale paradossalità di quest’affermazione di Jetty Cantor, fra le poche sopravvissute della compagnia teatrale del campo, la Gruppe Bühne di Westerbork, punta il dito sulla liceità della risata in un contesto di dolore nel quale avrebbe dovuto essere interdetta; e soprattutto sulla sua normalit
(gelormini@affaritaliani.it)
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