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Pierre Cardin al Teatro Petruzzelli “Dorian Gray. La bellezza non ha pietà"

Antonio V. Gelormini

L'opera di teatro musicale prodotta da Pierre Cardin approda al Teatro Petruzzelli di Bari nel 70° anniversario della sua carriera.

Cantare e far cantare la bellezza, in modo che possa arrivare a tutti e da tutti essere apprezzata e fatta propria, per elevare ogni stato d’animo e favorire la crescita di una sensibilità, che da personale si fa sentimento comune di un’intera collettività.

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Questo, in fondo, era alla base delle motivazioni che spinsero Antonio e Onofrio Petruzzelli a volere nella Bari d’inizio XX secolo un “Politeama”, che non a caso fu progettato e realizzato sul modello dell’Opera Garnier di Parigi. Questo, in pratica, mise in moto la rivoluzione nella moda: compiuta da un grande artista senza tempo e senza confini, come Pierre Cardin.

In entrambi i casi la voglia di “popolarizzare” la bellezza, come patrimonio staminale di tutti e per tutti (non solo per pochi eletti o prescelti). Un vero e proprio “bene comune”, un tesoro destinato ad essere condiviso e non riservato, da offrire in forma autenticamente rivoluzionaria all’unico vero “Re” di ogni consesso sociale: il popolo.

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E così il prêt-à-porter negli atelier di moda e nei Grandi Magazzini fa il pari con le balconate, che prendono il posto dei palchi nobiliari nel teatro per ogni genere di spettacolo e per ogni genere di pubblico. Altrettanto un abito, uno spartito, una sceneggiatura diventano ognuno un’opera d’arte, destinati a diventare monumenti di bellezza e di armonia universali: capaci di emozionare la sensibilità di ogni essere umano, al di là del censo, del blasone o del lignaggio del proprio ceppo famigliare.

Ecco perché sarebbe il coronamento di un’ambizione, ma al tempo stesso il completamento di una naturale e raffinata “parure”, riuscire ad avere il grande maestro Pierre Cardin tra gli specchi, i velluti e le luci del Teatro Petruzzelli. L’apoteosi della modernité élégante nella classicità di una cornice senza età. L’evoluzione di un processo ineluttabile - nel gioco di sponda tra la Puglia, Bari, la Francia e Parigi - avviato a suo tempo dal piglio impressionista di un grande artista meridiano: Giuseppe De Nittis.

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L’occasione potrebbe festeggiare nella maniera più adeguata i 70anni di carriera di Pierre Cardin (oggi 96enne in forma), per la cui celebrazione è stato lanciato il tour italiano di “Dorian Gray. La bellezza non ha pietà”, la cui tappa in programma al Teatro Petruzzelli di Bari prevede due repliche il 22 giugno e il 23 giugno (entrambe alla ore 21,15).

Si tratta di un'opera di teatro musicale, ispirata al celebre romanzo di Oscar Wilde "Il Ritratto di Dorian Gray", prodotta da Pierre Cardin, nel 70esimo anno della carriera di un uomo che continua a influire come pochi altri, e da così lungo tempo, nel settore della moda e dello spettacolo in tutto il mondo. Un traguardo festeggiato in tanti Paesi e anche in Italia, con la precisa finalità di affidare a giovani talenti italiani la creatività e l'interpretazione di un lavoro teatrale, che porti in scena il tema della bellezza e della sua immortalità agli occhi del tempo.

La tappa barese arriva dopo l'anteprima nazionale al Teatro Sistina di Roma - il 1° febbraio scorso -e il grande successo raccolto nei teatri di Milano, Bologna e Firenze; e prima dell’appuntamenti al San Carlo di Napoli, nonché del Gran Finale al Teatro ‘La Fenice’ di Venezia.

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"Dorian Gray. La bellezza non ha pietà", prodotto da Monsieur Cardin insieme al nipote Rodrigo Basilicati, ingegnere e designer che ne firma anche la direzione artistica e le scenografie, è stata ideata e scritta per testi e musiche dall'autore e compositore Daniele Martini, mentre la regia è di Emanuele Gamba, che negli anni ha inanellato collaborazioni con Dario Fo, Bob Wilson, Micha Van Hoecke, Jonathan Miller, fino a firmare la regia di apprezzatissimi spettacoli di culto come "Across The Universe" e  "Spring Awakening".

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Dorian Gray è interpretato da Federico Marignetti, che si è già fatto notare da giovanissimo proprio come protagonista di "Spring Awakening" (Melchior Gabor) e del "Romeo & Giulietta" di David Zard (Romeo dal 2014 al 2016). Federico, unico personaggio dello spettacolo, è affiancato in scena da un danzatore contemporaneo Thibault Servière, francese, che rappresenta l'anima nascosta di Dorian.

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“Nel corso della mia carriera ho sempre avuto un occhio di riguardo per i giovani talenti - racconta Monsieur Cardin - ho scoperto e offerto a tantissimi artisti la possibilità di esprimersi, di sprigionare sino in fondo la loro creatività nei miei spazi culturali, senza mai condizionarli: perché il rispetto per il talento esige innanzitutto che esso sia lasciato libero”.

“Ai molti giovani, che ancor oggi vengono a chiedermi dei consigli - sottolinea Pierre Cardin - dico sempre che devono avere il coraggio di osare, se del caso anche di provocare: senza paure e senza mai copiare! Un vero artista non può limitarsi a sognare ma deve adoperarsi quotidianamente per tradurre i sogni in realtà, senza scendere a patti con nessuno. A differenza di quanto ha fatto Dorian Gray”.

“DORIAN GRAY. La bellezza non ha pietà” è stato presentato ufficialmente per la prima volta nel 2016 in anteprima mondiale al Teatro La Fenice di Venezia, per poi intraprendere un tour internazionale fra Parigi, Barcellona, Astana in Kazakistan e Atene, conquistando in ogni occasione il pubblico, affascinato da una messa in scena originale e sofisticata dell'immortale romanzo di Oscar Wilde.

L’opera italiana, sottotitolata in inglese, seduce lo spettatore in un racconto psicologico e spirituale sui temi romanzati da Wilde, tra intensi monologhi teatrali e arie musicali di vario stile, che vanno dall'orchestrale al rock contemporaneo. Il protagonista e la fisicità della sua anima sono immersi in videoproiezioni e disegni di luce, che formano geometrie oniriche proiettate su più livelli di profondità. Lo spettatore entra quindi in un rapporto intimo ed emotivo con il protagonista, fino a condividere empaticamente la sua stessa vicenda umana, così attuale anche per la società contemporanea.

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“Siamo circondati da migliaia di Dorian Gray - spiega l'autore Daniele Martini - che non hanno lo specchio ma il selfie-stick. Si guardano e si fotografano in attesa che si confermi la loro esistenza. Almeno una volta nella vita tutti siamo stati Dorian Gray, Lord Henry Wotton, Basil Hallword, a volte addirittura il ritratto, che giudica con occhio severo e fa da specchio all'anima. Alla luce di questo ho scelto volutamente di mettere in scena un solo personaggio, che racchiudesse tutti questi. Federico Marignetti ha colto una sfida attoriale e musicale molto complessa”.

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“Ho voluto mettere in scena una simbologia ricca e densa - racconta il regista Emanuele Gamba - che si è ispirata alle suggestioni di Wilde e a quelle del mondo della moda nel ruolo dei tessuti e dei colori. Si è voluto stimolare lo spettatore a una condivisione sensoriale e onirica delle domande esistenziali più profonde del protagonista”.

“Dorian Gray per me è una sfida bella e intensa sia a livello fisico che psicologico”, commenta Federico Marignetti, “Un'ora e trenta sempre in scena, senza sosta, sono una bella opportunità di crescita e sicuramente anche un grande divertimento”.

“Dorian Gray è uno spettacolo tutto italiano generato da uno staff di professionisti giovani - aggiunge il produttore Rodrigo Basilicati e nipote prediletto di Monsieur Cardin - questo perché vogliamo dare visibilità alla creatività italiana esportata nel mondo e, come produttori, abbiamo voluto le cornici più autorevoli, che si sentissero onorate di celebrare questa caratteristica unica, che mio zio nella sua carriera non ha mai dimenticato”.

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Dopo le date a Bari (22 e 23 giugno), lo spettacolo è atteso al Teatro di San Carlo a Napoli (31 luglio e 1 agosto) per concludere la tournée italiana lì dove è iniziata quella internazionale nel 2016: al Teatro La Fenice di Venezia (3-5 agosto).

www.doriangrayopera.com

FB: facebook.com/DorianGrayOperaOfficial  -  Instagram: DorianGrayOpera #doriangrayopera

Sinossi

“DORIAN GRAY. La Bellezza non ha pietà” racconta la bellezza e le ossessioni di un’icona perfettamente attuale. La narrazione prende inizio nel momento in cui Dorian ha già compiuto trentotto anni ed è ormai un uomo maturo. Anche se il suo aspetto è immutato nel tempo, la sua anima, intrappolata nel dipinto che tiene nascosto da anni, porta segni mostruosi e inconfondibili di eventi inconfessabili. Ognuno di questi segni ha una storia, un’emozione, che Dorian rivive man mano che riflette sul vissuto, a cominciare dall’incontro con la propria bellezza. 

CREDITS

•           Produzione Pierre Cardin

•           Interpreti Federico Marignetti e Thibault Servière

•           Autore, testi e musiche  Daniele Martini

•           Direzione artistica e scenografie Rodrigo Basilicati

•           Regia e allestimenti Emanuele Gamba

•           Arrangiamenti e suono Daniele Falangone

•           Video designer Sara Caliumi

•           Light designer Paolo Bonapace

•           Costumi Pierre Cardin

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: 'Dorian Gray, la bellezza non ha pietà' Prodotto Pierre Cardin 2 serate a Bari