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Potito Salatto spariglia e si candida a Sindaco di Foggia

Il chirurgo imprenditore: "Follia i giochetti fra Dx e Sx mentre la città rassegnata muore di mafia". Appello ai partiti "Un governo di salute pubblica"

Potito Salatto spariglia e si candida a Sindaco di Foggia

Lo spariglio di Potito Salatto, che decide di candidarsi a Sindaco di Foggia e cerca di rompere lo stallo che blocca ancora le coalizioni a circa solo due mesi dalle elezioni.

Il chirurgo imprenditore: "Follia baloccarsi i giochetti fra destra e sinistra, mentre la città muore di mafia e di rassegnazione. Dopo il commissariamento del Viminale, quelli di Fitto, Emiliano e Conte? No, grazie! Serve un'amministrazione di Foggia, con Foggia e per Foggia". L'appello ai partiti per un governo della Città di salute pubblica.

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Intervista a cura di Enrico Ciccarelli *

Dottor Salatto, la sua candidatura a sindaco di Foggia, data per sicura da mesi, è un po' come l'Araba Fenice. Tutti dicono che ci sarà, ma l'ufficialità tarda ad arrivare, tanto che secondo alcuni è fuori tempo massimo. Che succede?

"Caro Enrico, comprendo le ragioni dell'etichetta giornalistica, ma siccome ci conosciamo e siamo amici da trent'anni, diamoci del tu anche in questa sede ufficiale".

D'accordo, i lettori comprenderanno. Come mai la scelta di candidarsi è così tormentata?

"Per il peso di due responsabilità contrapposte: quelle familiari, professionali e imprenditoriali –come sai, tutt'altro che semplici- e quelle civiche. Entrambe rese più gravose da un'età non più verde. Diciamo che ho cercato fino all'ultimo dei motivi, e persino dei pretesti e delle scuse, per non candidarmi. Con Municipia volevamo essere pungolo, stimolo, interpreti di un nuovo indispensabile protagonismo civico. La realtà è stata deludente oltre ogni previsione".

Perché dai un giudizio così severo?

"Non è evidente a tutti? Certo, possiamo apprezzare il coraggio di chi ci mette la faccia e si propone in proprio. Ma io alla democrazia senza partiti non ho mai creduto. Il problema è che questi partiti –tutti- e queste coalizioni –tutte- sono inservibili, come disse una volta Montanelli, al di sotto di ogni sospetto".

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Nella tua ultima dichiarazione hai stigmatizzato un dibattito politico che privilegiava scelte eterodirette, fatte a Bari o a Roma. Ma non fa anche questo parte del gioco?

"Senz'altro; ma non in un capoluogo di provincia commissariato per infiltrazioni mafiose. Serve un sussulto di fierezza. Ora ci facciamo commissariare da Fitto, Emiliano, Conte e Meloni? Ma non scherziamo!".

Qual è il tuo giudizio sullo scioglimento? Era giustificato?

"Sono critico sull'efficacia di queste misure. Sospendere la democrazia è un favore fatto alla mafia. Purtroppo la città scelse diversamente nel 2019".

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E sui casi di corruzione che riguardano l'ex-sindaco Landella e diversi consiglieri, qual è il tuo punto di vista?

"Sono contrario alle sentenze a mezzo stampa. Mi fiderò di quelle dei Tribunali della Repubblica, sperando che arrivino in un tempo ragionevole".

Hai parlato di un "governo di salute pubblica". Significa un governo con esponenti della destra e della sinistra?

"Significa un governo aperto a tutte le competenze, senza guardare alle appartenenze. Abbiamo un nemico comune: la mafia, e più ancora della mafia, il degrado sociale e culturale".

Però è con l'amministrazione di destra che si è arrivati a questo stato di cose…

"Le responsabilità dei singoli andranno accertate. Tuttavia è ridicolo sostenere che ogni persona della destra sia collusa. Ci sono molte persone perbene sia a sinistra che a destra".

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Follia, addirittura! Non starai esagerando?

"Casomai per difetto. Ora, che si ignori Scalfarotto dà la misura di una situazione divenuta irreparabile".

Quindi la tua candidatura ci sarà? Sarai della partita?

"Mi candido nel rispetto degli altri candidati, rivolgendo un appello ai partiti affinché scelgano finalmente Foggia".

In bocca al lupo

"Viva il lupo".

* Pubblicata da Bonculture.it

Pubblicato sul tema: Elezioni, 'Capitanata, Neo Foggia' lancia Marcello Salvatori